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Jobs Act, si vota entro il 26. Ncd sul piede di guerra

Economia, Politica, Welfare
Jobs Act, si vota entro il 26. Ncd sul piede di guerra
(Teleborsa) - Acque ancora agitate sul Jobs Act e sulle modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Il Governo è pronto a presentare un emendamento al testo per recepire l'accordo raggiunto all'interno del Pd sui licenziamenti disciplinari, ma su questo il Nuovo centrodestra torna a puntare i piedi perché il nuovo testo non corrisponderebbe a quanto concordato. Il capogruppo Ncd, Maurizio Sacconi ha avvertito: "Se vedessimo un testo diverso da quello che conosciamo ce ne andremmo dalla Commissione e si aprirebbe un bel contenzioso nella maggioranza".

Secondo quanto annunciato dal sottosegretario al lavoro, Teresa Bellanova l'emendamento dovrebbe arrivare in giornata alla commissione lavoro di Montecitorio. L'emendamento atteso dal governo, ha spiegato Bellanova "riprende tutti gli emendamenti sul tema per finalizzare il reintegro per i licenziamenti disciplinari con la definizione del perimetro delle tipologie" per le quali la reintegra nel posto di lavoro non verrà cancellata per essere sostituita da un indennizzo.

L'iter dei lavori prevede il voto finale dell'aula della Camera sul Jobs Act mercoledì 26 novembre. A stabilirlo con un voto è stata la stessa assemblea di Montecitorio su proposta del presidente della Camera, Laura Boldrini. L'esame della riforma del lavoro in assemblea avrà inizio venerdì prossimo con la discussione generale. Lunedì, sono previste le votazioni sulle pregiudiziali di costituzionalità. A cui seguiranno esame e voti sugli emendamenti.

Boldrini ha comunicato che la decisione dell'assemblea è stata assunta con 95 voti di scarto. Contrari al termine del 26 per il voto dell'Aula, sono stati tutti i gruppi di opposizione: Sel, M5S, Lega, Fi e Fdi. A favore la maggioranza.
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