(Teleborsa) - Alzi la mano chi non si è chiesto, almeno una volta,
perché non esistono monete da 1 euro di carta e
se non sia il caso di introdurle,
come chiediamo nel nostro sondaggio.
Forse il taglio da 1 euro non viene ritenuto di valore? Eppure, volendo fare il solito paragone con le vecchie lire, 1 euro vale 1.936,27 lire, quindi quasi 2.000 lire, che all'epoca erano due biglietti di carta con la stampa della Montessori.
Non solo: 1 dollaro statunitense vale meno di 1 euro, eppure egli Stati Uniti il dollaro di carta non solo esiste e viene tenuto con cura nel portafoglio, ma è ritenuto anche una sorta di bandiera dell'
American way of life.
Le monete cartacee, lo dicono gli esperti, hanno un valore psicologico diverso rispetto a quelle di metallo perché ritenute da molti "spiccioli" e quindi di scarso valore.
Sempre secondo alcuni economisti, inoltre, aiutano a tenere a bada l'inflazione perché le persone tendono ad usarle con più parsimonia.
Quando si mise in moto la macchina dell'unificazione monetaria in Europa, la
Banca Centrale Europea decise che i tagli da 1 e 2 euro sarebbero stati di metallo perché più resistente e meno falsificabile, dunque con costi di mantenimento inferiori rispetto ai tagli di carta. Qualcuno insinua che fu la
Germania a spingere per l'attuale formato, adeguando la moneta unica al marco (come noto, non esisteva 1 marco di carta).
Qualche mese dopo l'introduzione della valuta condivisa, l'allora Ministro dell'Economia
Giulio Tremonti propose il "bigliettone" da 1 euro per fronteggiare l'inflazione galoppante spiegando: "
alla moneta si tende a non dare valore, alla banconota sì. Cercherò di convincere l'Europa a fare l'euro di carta, così come c'è il dollaro di carta. Lo proporremo, speriamo che ci ascoltino".
Allora la proposta, evidentemente, non fu accolta. In occasione della ristampa della banconota da 5 euro la questione è tornata in auge, ma ancora una volta è stata respinta al mittente. La BCE targata
Mario Draghi ha infatti spiegato che togliere dalla circolazione le monete da 1 e 2 euro e stampare biglietti di pari valore avrebbe un costo elevatissimo anche in termini di adeguamento di bancomat, distributori automatici ecc...
Eppure, a metà 2014, la
Camera aveva approvato una mozione di SEL che chiedeva l'abbandono delle moneta da 1 e 2 centesimi di euro perché, calcoli alla mano, dall'introduzione dell'euro la fusione delle monetine da 1, 2 e 5 centesimi ha avuto un costo complessivo di 362 milioni di euro a fronte di un valore reale di 174 milioni di euro.
Chissà se, con il biglietto da 1 euro di carta, alla fine i benefici sarebbero superiori ai costi.
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