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Profughi, scatta la solidarietà ma l'emergenza è alta

Profughi, scatta la solidarietà ma l'emergenza è alta
(Teleborsa) - Resta alta l'emergenza profughi in Europa, in attesa del nuovo piano della Commissione europea.

In Germania si stanno intensificando le proteste dopo l'arrivo di 13 mila profughi già distribuiti in alcune delle principali città, complici anche i tanti volontari che, partiti dall'Austria, sono andati in Ungheria a prelevare i migranti per poi portarli a Vienna e in Germania.

Volontari che, come spiegato dalle autorità ungheresi, rischiano il carcere con l'accusa di traffico di esseri umani, anche se non risultano controlli da parte della polizia.

Altri profughi, arrivati da Budapest ai confini tra l'Ungheria e l'Austria, sono stati fatti salire su treni diretti a Vienna anche se sprovvisti di biglietto.

Sembra dunque chiaro che l'attivazione da parte di Germania e Austria c'è stata, ma entrambi i Paesi hanno precisato che si è trattato di misure di emergenza e che ora è necessario trovare soluzioni durature al problema.

In Germania le autorità bavaresi hanno chiesto aiuto agli altri Lander perché i profughi sono ormai "troppi" mentre Vienna ha preannunciato il ripristino del controllo delle frontiere.

Anche il Premier britannico Cameron che, dopo la foto del bimbo siriano morto su una spiaggia turca aveva promesso maggiore apertura, ha messo i paletti: la Gran Bretagna accoglierà 15 mila siriani, senza tener conto di quote e altri meccanismo deciso dall'Unione Europea.

Quanto all'UE, domani la Commissione dovrebbe approntare il nuovo piano che sarà presentato mercoledì dal Presidente Jean Claude Juncker.
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