(Teleborsa) - La
potenziale uscita della Gran Bretagna dall'UE continua a colpire duramente
la sterlina, che dopo essere
scesa ai minimi degli ultimi 7 anni,
buca anche la soglia degli 1,40 dollari. Livello che non si vedeva da marzo 2009.
La divisa britannica è la
prima vittima della
Brexit, su cui
decideranno gli elettori britannici, prima dell'estate. Il 23 giugno gli inglesi saranno chiamati a votare per il referendum sulla Brexit, ovvero sulla permanenza o meno del Regno Unito nell'UE. La data è stata annunciata dal primo ministro
Cameron che nel frattempo ha incassato il
sostegno del business inglese, nella sua lotta per mantenere il Paese nell'UE.
Secondo gli analisti di
HSBC, in caso di Brexit, la sterlina potrebbe intraprendere una discesa verticale fino a raggiungere i livelli toccati nel 1985. Quanto all'economia, gli esperti del colosso bancario, stimano che
il PIL del Regno Unito potrebbe perdere circa 1-1,5 punti percentuali entro la seconda metà del 2017.