(Teleborsa) -
E' iniziata stamattina l'Assemblea annuale di Confindustria, che vede in primo piano il
neopresidente Vincenzo Boccia, alla sua prima uscita pubblica
dopo la nomina avvenuta ieri. Sono presenti in sala anche molte autorità: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai due ministri Carlo Calenda (Sviluppo economico) e Dario Franceschini (Beni culturali).
L'adunanza ha preso il via sulle note dell'
Inno d'Italia, mentre Boccia era il primo ad intonare l'inno nazionale dal palco. Nel suo primo discorso, il neopresidente ha toccato un po' tutte le tematiche, sia di stampo economico che politico, parlando delle riforme, della burocrazia e di tematiche più attinenti all'attività economica.
Il numero uno dell'associazione di Viale dell''Astronomia ha detto che
l'Italia "è ripartita", ma "non è in ripresa" poiché la crescita di conferma modesta e deludente. Poi, ha salutato positivamente le pressioni fatte dal governo Renzi per aumentare la flessibilità e ammorbidire le regole europee, affermando che
le politiche di austerità sono un "accanimento terapeutico". Quanto al
tema della Brexit, Boccia ha detto che si rischia un
effetto domino che va scongiurato e non ha dimenticato il
caso del Brennero, affermando che la chiusura causerebbe un "infarto" del commercio e che non vanno innalzati muri in UE.
Sul tema lavoro,
Boccia ha ribadito la necessità di agganciare i salari alla produttività ed ha affermato che devono rappresentare la "bussola" delle nuove relazioni industriali.
Riguardo alla gestione del
bilancio pubblico, il numero uno di Confindustria ha detto
"non chiediamo scambi né favori", ma solo
politiche ambiziose ed a saldo zero che diano
certezza e stabilità. Quanto al fisco ha sollecitato un intervento di riforma che
riduca le tasse sul lavoro e sposti il carico "sulle cose".
Infine, Boccia ha parlato delle
riforme, sottolineando che si tratta di una
"strada obbligata per liberare il Paese dai veti delle minoranze e dai particolarismi" e che sono il patrimonio di tutti, poi, si è detto convinto che la
riforma costituzionale è alla portata.