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Zona Euro, la manifattura continua a perdere colpi

Economia
Zona Euro, la manifattura continua a perdere colpi
(Teleborsa) - I dati PMI di maggio hanno segnalato un ulteriore rallentamento della crescita del settore manifatturiero dell'Eurozona, a causa della crescita ancora debole dei nuovi ordini sia nazionali che esteri.
L’indice finale PMI sul Manifatturiero dell’Eurozona ha raggiunto a maggio il valore più basso in tre mesi di 51,5 punti, invariato rispetto alla precedente stima flash e il secondo più debole da febbraio 2015.

Sei nazioni su otto facenti parte dell’indagine sull'Eurozona hanno riportato a maggio un’espansione. I Paesi Bassi, che guidano la classifica di crescita dei PMI, e la Germania, posizionatasi in terza posizione, sono state le uniche due nazioni a riportare tassi di crescita più veloci. L’Italia ha riportato un rallentamento a 52,4, valore più basso in tre mesi del tasso di espansione, mentre le crescite in Spagna e Irlanda sono risultate rispettivamente le più deboli da ottobre 2015 e luglio 2013. Il PMI austriaco, pur rimanendo al di sopra della media dell’area euro, tiene saldamente il debole valore riportato ad aprile di 52, mentre sia la Francia che la Grecia sono rimaste in territorio di contrazione, riportando entrambe il valore di 48.4.

Chris Williamson, Capo Economista presso Markit ha dichiarato: “A maggio il settore manifatturiero dell'Eurozona rimane ancorato alla quasi stagnazione, non riuscendo a scrollarsi di dosso la lenta crescita che da febbraio affligge i produttori manifatturieri. La deludente performance del settore manifatturiero aggiunge sospetti su come la crescita economica dell'Eurozona sia diminuita dopo il sorprendente vivace inizio anno osservato dalle ultime stime del PIL. A causa della domanda che mostra segnali di contrazione sia all'interno dell’area euro che al di fuori, i nuovi ordini sono cresciuti al tasso più lento in oltre un anno. Non desta sorpresa come le aziende manifatturiere, conseguentemente alla carenza di segnali di un imminente ripresa della domanda, sono rimaste restie nell'aumentare la loro capacità produttiva ed assumere altro personale. Francia e Grecia rimangono le aree che preoccupano maggiormente, in entrambi i casi infatti a maggio è stata riportata l’ennesima contrazione. È preoccupante inoltre come la crescita in nazioni che precedentemente avevano riportato incrementi veloci come Spagna, Italia e Irlanda sia diminuita notevolmente. Stando ai fatti, allo stato attuale, non esistono evidenti segnali di una sostenuta crescita manifatturiera nella regione. Il rallentamento generale dell’attività manifatturiera offusca le aspettative di una ripresa di crescita consecutivamente agli stimoli di inizio anno della BCE. Le speranze adesso dipendono dagli imminenti acquisti di obbligazioni societarie e da ulteriori prestiti a tasso super agevolato da parte della BCE che dovrebbero fornire ulteriori stimoli nei mesi futuri".
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