Facebook Pixel
Milano 17-mag
35.398,82 -0,03%
Nasdaq 17-mag
18.546,23 -0,06%
Dow Jones 17-mag
40.003,59 +0,34%
Londra 17-mag
8.420,26 -0,22%
Francoforte 17-mag
18.704,42 -0,18%

Il DEF ottiene il sì in Aula. Autorizzato lo sforamento del deficit fino al 2,4%

Economia, Politica
Il DEF ottiene il sì in Aula. Autorizzato lo sforamento del deficit fino al 2,4%
(Teleborsa) - Camera e Senato hanno approvato la risoluzione di maggioranza, in merito alla Nota di aggiornamento al DEF, sbarcata ieri sera in Aula dopo il via libera della commissione Bilancio della Camera. Questa, che ha ricevuto parere favorevole da parte del governo, contiene l'assenso allo sforamento dell'obiettivo di deficit/PIL 2017 (al 2%) sino ad un massimo dello 0,4%, utilizzando i maggiori margini di flessibilità del bilancio che dovranno essere patteggiati con l'UE.

Un parere che viene richiesto a norma dell'articolo 81 della Costituzione, che prevede appunto l'autorizzazione del Parlamento per lo sforamento dell'obiettivo di deficit.

Montecitorio ha dato il via libera alla risoluzione della maggioranza, con 355 voti a favore e 58 voti contrari. Il Senato ha approvato la risoluzione con 173 voti favorevoli e 71 contrari.

La manovra arriverà sabato sul tavolo del Consiglio dei Ministri ed ha attualmente una dimensione di circa 24,5 miliardi. Per finanziare queste misure, oltre alle privatizzazioni e alla spending review si fa leva appunto sul maggior deficit, che vale circa 13,3 miliardi.

Nella risoluzione preparata dai capigruppo della maggioranza, si chiede al governo di "valutare l'opportunità" di rivedere al rialzo di 0,4 punti l'obiettivo di deficit per il 2017, portandolo dal 2% al 2,4%. La richiesta sarà fatta dal governo italiano all'UE sfruttando il margine di flessibilità concesso per determinati casi eccezionali. Infatti, l'aumento, di fronte ad una valutazione prudenziale di crescita del PIL, risponde all'esigenza di tener conto delle emergenze terremoto e flussi migratori.

Nella risoluzione è poi contenuto l'impegno per il governo a "promuovere" in UE un processo di revisione delle metodologie di calcolo del PIL, in modo tale che venga garantito un "sentiero di crescita sostenuto e più omogeneo" fra i Paesi europei, e ad adoperarsi affinché vi sia un "maggiore coordinamento delle politiche fiscali degli stati dell'Eurozona".

La maggioranza fa riferimento poi alle privatizzazioni, come risorsa chiave per la riduzione del debito pubblico, e ad una serie di misure fra cui: un piano di contrasto della povertà, maggiori aiuti per le famiglie disagiate, iniziative per promuovere il diritto allo studio universitario, innalzamento della No Tax area e della soglia dei trattamenti minimi per i pensionati e la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, nuovi aiuti per Mezzogiorno, donne, giovani sotto forma di sgravi "selettivi", un iter di progressiva riduzione delle tasse su famiglie ed imprese nell'arco del triennio 2017/2019 per giungere ad una pressione fiscale in linea con gli standard europei, proroga degli ecobonus, finanziamento del Fondo sanitario nazionale in modo da garantire adeguati liveòlli di assistenza di base e cure innovative.



Condividi
```