(Teleborsa) - Sarà l'alba di un nuovo giorno per il calcio tricolore? O il sole tramonterà con il solito
"accordicchio" all'italiana?
Si riunisce oggi alle 12 il Consiglio federale della FIGC, con tante ombre sull'attuale numero uno della Federazione
Carlo Tavecchio, disposto (forse) a
rassegnare le dimissioni dopo esser stato alla guida dell'organizzazione dall'estate del 2014.
Oggi, a differenza di allora, quando la sua elezione fu per volere del "palazzo" ed in linea di continuità con l'establishment,
l'umore è pessimo per la recentissima esclusione dell'Italia dai Mondiali di Russia 2018. E pare che Tavecchio sia anche disposto a dimettersi, dopo la figuraccia planetaria e per lo
stato disastroso della Lega di Serie A e Serie B (entrambe commissariate).
Al di là della debacle della nostra Nazionale, il problema ha a che fare con la
scelta fra meritocrazia e nepotismo, come
Teleborsa aveva già messo in luce tre anni fa, auspicando un cambiamento vero e radicale a beneficio del "nuovo" della competenza e della meritocrazia.
Cosa succederà realmente oggi al Consiglio federale? Numericamente tutto dipenderà dal
voto della lega Dilettanti, che si riunirà subito prima. Con i suoi sei voti, aggiunti ai tre della lega di Serie A, presieduta ad interim dallo stesso Tavecchio, la lega Dilettanti rappresenta il vero
ago della bilancia per la riconferma o meno dell'attuale presidenza.
Quanto ai nomi, se ne fanno diversi: dall'ex presidente
Demetrio Albertini, che però ha dalla sua la debacle brasiliana, a
Pierluigi Collina, sostenuto a quanto pare dalla politica, ma c'è anche chi fa il nome di
Cosimo Sibilia.