(Teleborsa) - Nessun segnale di ripresa per
Piazza Affari e le altre principali Borse europee, che
accentuano le perdite a metà seduta.
Driver al ribasso sono ancora una volta i
timori per una guerra commerciale alla luce della
reciproca imposizione di dazi da parte di Stati Uniti e Cina.
Dal fronte macroeconomico, l'
inflazione nella Zona Euro è stata indicata in accelerazione a marzo, in linea con le attese degli analisti. Un dato, questo, che potrebbe contribuire ad un
eventuale inasprimento della politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea.
L'attenzione si sposta ora oltreoceano, dove sono in arrivo i
numeri sugli occupati ADP che potrebbero fornire qualche anticipazione sullo stato di salute del mercato del lavoro statunitense in vista del Job Report governativo di venerdì.
Intanto il
forte calo dei futures sui principali indici a stelle e strisce fa presagire un
avvio in profondo rosso per Wall Street.
Sul valutario l'
Euro / Dollaro USA si rafforza a 1,229 approfittando delle tensioni commerciali tra USA e Cina, mentre tra le commodities l'
Oro sale fino a quota 1.343,7 dollari l'oncia come reazione al sell-off sull'azionario,il petrolio (Light Sweet Crude Oil) scivola di oltre l'1,5% a 62,51 dollari per barile dopo i
segnali di recupero della vigilia.
Scende lo
spread, attestandosi a 126 punti base, con un calo di 3 punti base, mentre il BTP decennale riporta un rendimento dell'1,74%.
Nello scenario borsistico europeo crolla
Francoforte, con una flessione dell'1,56%. Giù anche
Londra, che scambia con un -0,60%, e
Parigi, che lascia sul parterre l'1,03%.
Scambi in ribasso per la
Borsa di Milano, che accusa una flessione dell'1,22% sul FTSE MIB, arrestando la serie di quattro rialzi consecutivi, avviata il 27/03/2018 del mese scorso; sulla stessa linea, vendite diffuse sul
FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 24.465 punti. Variazioni negative per il
FTSE Italia Mid Cap (-0,9%), come il FTSE Italia Star (-1,2%).
A Piazza Affari non si salva alcun comparto. Nel listino, i settori
Tecnologico (-3,88%),
Automotive (-2,75%) e
Viaggi e intrattenimento (-2,29%) sono tra i più venduti.
Tra le
migliori azioni italiane a grande capitalizzazione si salvano solo alcuni titoli difensivi quali
Terna, che strappa un +0,68%, e
Snam +0,60%.
Cede alle vendite anche
Mediaset, in buon rialzo nella prima parte della giornata grazie all'
accordo con Sky. L'
AD di TIM, Amos Genish, ha auspicato un'indagine da parte delle autorità antitrust per scongiurare un cartello.
I più forti ribassi, invece, si verificano su
CNH Industrial, maglia nera del FTSE Mib con un -5,04%. Male anche
Fiat Chrysler, che paga il
forte calo delle immatricolazioni di auto in Italia.
Vendite a piene mani su
STMicroelectronics -4,30%. La società tech soffre sia l'ennesima ondata di vendite sul comparto che i timori per una guerra commerciale.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap,
Datalogic (+3,72%),
Hera (+0,67%),
Parmalat (+0,67%) e
Gima Tt (+0,64%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su
Juventus (-4,83%) all'indomani della
sconfitta contro il Real Madrid nell'andata dei quarti di finale di Champions League.