(Teleborsa) - "La crescita globale si è rafforzata e la dinamica del commercio mondiale resta vivace". E quanto rivela la
Banca d'Italia nel
Bollettino Economico di aprile.
Palazzo Koch tuttavia mette in guardia sulle
prospettive dell'attività economica internazionale su cui grava il rischio che l'introduzione di tariffe sulle i
mportazioni di alcuni prodotti da parte dell'amministrazione
Trump inneschi restrizioni commerciali su più ampia scala. Altro rischio è che le incertezze sulla crescita o sull'evoluzione delle politiche monetarie in alcune economie avanzate diano luogo a brusche correzioni sui mercati finanziari, come osservato all'inizio dell'anno in corso.
Nell'area dell'euro la crescita è proseguita: deve però ancora emergere una stabile tendenza al ritorno dell'inflazione di fondo verso livelli prossimi al 2%. Il Consiglio direttivo della
BCE valuta necessario mantenere un ampio accomodamento monetario; quest'ultimo viene fornito dagli acquisti netti di titoli che continueranno almeno fino a settembre del 2018, dallo stock di attività finanziarie presenti nel portafoglio delle banche centrali e dal loro reinvestimento a scadenza, nonché dalle indicazioni prospettiche sui tassi di interesse.
Per quanto riguarda l'Italia, nel Paese la crescita prosegue a un passo più moderato. Nel primo trimestre dell'anno il PIL "sarebbe cresciuto "attorno allo 0,2%", rallentando rispetto al periodo precedente" scrive
Bankitalia, ricordando che l'ultimo trimestre 2017 si era chiuso con una crescita dello 0,3%. La
frenata della produzione industriale, prosegue Via Nazionale, si sarebbe accompagnata a un rialzo dell'attività nei servizi, nonostante i segnali meno favorevoli anche per questo comparto in marzo.
Sempre in Italia,
prosegue il graduale rafforzamento del mercato del lavoro, che però presenta ancora tassi di disoccupazione elevati e una dinamica salariale modesta.
Le ore lavorate aumentano; il numero di occupati è cresciuto dell'1,1% nella media del 2017, nonostante una lieve battuta d'arresto nel quarto trimestre. Secondo le indicazioni più recenti è tornato a espandersi all'inizio del 2018.
Nel 2017 la
qualità del credito bancario è migliorata. Il credito alle imprese mostra segnali di una più decisa espansione. L'incremento è stato del 2,1% nel trimestre terminante in febbraio in ragione annua e dell'1,2% sui dodici mesi", spiega ancora Via Nazionale che prosegue "Nostre indagini indicano un rafforzamento della domanda di credito bancario, che risente positivamente della crescita degli investimenti, mentre le condizioni di offerta restano accomodanti. L'espansione dei prestiti ha interessato le imprese manifatturiere e quelle dei servizi".
L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL è sceso di circa due decimi di punto percentuale nel 2017, al 2,3%. Vi ha contribuito l'ulteriore riduzione della spesa per interessi. Il rapporto fra il debito e il prodotto è lievemente diminuito al 131,8%.