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Governo fatto. Oggi alle 16 il giuramento al Quirinale

Trovato l'accordo sul Governo, Mattarella riceve Conte e assegna l'incarico, resa pubblica la lista dei ministri senza sorprese

Economia, Politica
Governo fatto. Oggi alle 16 il giuramento al Quirinale
(Teleborsa) - Finalmente l'Italia ha un Governo. Ed è "politico". Un iter lungo, sofferto, denso di colpi di scena, passi avanti e indietro, critiche e recriminazioni, fibrillazioni sui mercati (Borsa e Spread), avvertimenti non troppo velati sulla catastrofe che l'assenza di un governo avrebbe avuto per l'Italia e per l'UE.

Ieri, al termine di una giornata incandescente, il Presidente della Repubblica ha dato l'incarico per la seconda volta a Giuseppe Conte, scelto come Premier dalla maggioranza M5S-Lega, condividendo la lista dei ministri, frutto delle intense trattative tenutesi lungo tutta la giornata.

Già oggi pomeriggio alle ore 16 il giuramento del nuovo Governo.


LA SQUADRA DEI MINISTRI

Nella lista dei ministri, Giovanni Tria, ordinario di Economia Politica all'Università di Tor Vergata di Roma, designato per la carica più importante di Ministro all'Economia ed al Tesoro. Confermata poi la scelta di Enzo Moavero Milanesi agli Esteri.

Paolo Savona, motivo del contendere del precedente mandato affidato a Conte, è stato nominato ministro senza portafoglio agli Affari Europei, mentre Salvini è il nuovo Ministro dell'Interno e Di Maio allo Sviluppo Economico. Entrambi hanno anche la carica di Vicepresidente del Consiglio.

Fra gli altri Ministri titolari di dicastero, Alfonso Bonafede alla Giustizia, Gian Marco Centinaio alle Politiche Agricole, Sergio Costa all'Ambiente, Elisabetta Trenta alla Difesa, Danilo Toninelli alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Bussetti al MIUR, Alberto Bonisoli ai Beni culturali, Giulia Grillo alla Salute.

Fra i ministri senza portafoglio Riccardo Fraccaro al Parlamento e democrazia diretta, Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione, Erika Stefani agli Affari regionali, Barbara Lezzi al Sud, Lorenzo Fontana a Famiglia e disabili.

Giorgetti è sottosegretario alla Presidenza anche con il compito di Segretario del Consiflio dei Ministri.


FRA LE NOVITA' L'INGRESSO DELLA MELONI

Confermata l'ipotesi circolata nelle ultime ore di un supporto di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che darebbe il suo contributo alla formazione di un governo "politico", ma si asterrebbe alla fiducia. Alla Meloni non sarebbe stato assegnato nessun dicastero, contrariamente a quello che si mormorava nel pomeriggio.


STEP-BY-STEP


La svolta si è avuta ieri mattima, quando Matteo Salvini ha disdetto i suoi impegni per rimettersi al lavoro a Montecitorio, dove era impegnato anche Luigi Di Maio per stilare il nuovo accordo per la formazione dell'esecutivo politico Lega-M5S.

Che fosse la volta buona veniva testimoniato anche dalla permanenza di Giuseppe Conte a Roma, quando avrebbe dovuto andare a Firenze.

Dopo un pomeriggio di lavoro l'atteso annuncio. Il leader leghista Matteo Salvini e quello M5S Luigi Di Maio, al termine di un pomeriggio di fuoco, cui si era aggiunto in serata anche Giuseppe Conte, hanno annunciato di aver trovato la quadra sulla lista dei ministri. "Forse finalmente ci siamo dopo tanti ostacoli, attacchi, minacce, bugie", aveva già scritto su Facebook Matteo Salvini,forse con un pizzico di scaramanzia, parlando di "impegno, coerenza, ascolto, pazienza, buon senso, testa, cuore per il bene degli italiani".

Alle 19:30 Carlo Cottarelli aveva incontrato il Capo dello Stato Sergio Mattarella per rimettere il suo mandato. L'ex commissario alla spending review ha spiegato di aver "rimesso l'incarico perché è giunta notizia della formazione di un governo politico", soluzione che "ritiene migliore" e che ha reso inutile l'incarico affidatogli qualche giorno fa dal Presidente.

Subito dopo, la convocazione di Conte al Quirinale per stasera alle 21.

Nel frattempo, il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli si è trattenuto a Montecitorio presso la sala dei Busti. Gli era stata messa a disposizione dalla Camera, per proseguire il suo lavoro nel caso di nuovo insuccesso.
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