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Mattarella alla Festa della Repubblica: "Libertà, giustizia, uguaglianza e rispetto di tutti". La folla applaude

La tradizionale cerimonia del 2 giugno all'Altare della Patria. Presente il Governo al completo. Conte: "E' la festa di tutti Noi". Aperti i giardini del Quirinale

Economia, Politica
Mattarella alla Festa della Repubblica: "Libertà, giustizia, uguaglianza e rispetto di tutti". La folla applaude
(Teleborsa) - Esordio del Governo nato dal voto del 4 marzo che, per così dire, ha rivoluzionato gli assetti conosciuti da 72 anni. Quanto è il tempo trascorso dell'avvento della Repubblica in Italia nata a seguito del referendum del 2 e 3 giugno 1946, di cui oggi appunto, si festeggia, come sempre, l'anniversario con la tradizionale parata di militari e civili lungo via dei Fori Imperiali, tra cui 400 sindaci in rappresentanza di oltre 8 mila comuni. Giornata aperta dal messaggio del nuovo Premier Giuseppe Conte: "È la festa di noi tutti, tanti auguri a tutti", aveva detto Conte rispondendo ai cronisti sulla porta di casa poco prima di partire con la scorta verso Piazza Venezia, a Roma. Nel pomeriggio aperti i giardini del Quirinale.

Dopo il giuramento del Governo Lega-M5s, Presidente del Consiglio da poche ore, Conte è appunto accanto al Capo dello Stato che ha deposto all'Altare della patria la consueta corona d'alloro in omaggio al "Milite ignoto". Ed è la neo Ministra della Difesa, la 5 Stelle Elisabetta Trenta, a fare in pratica gli onori di casa. Non manca il vice Premier e Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che già da ieri sera ha appena cominciato a lavorare sull'assai impegnativo "fronte migranti".

Pur con una cauta prudenza, dopo una riunione notturna al Viminale con i capi Dipartimento e stamani, di buon ora, a colloquio con il Prefetto Gerarda Pantalone, responsabile del Dipartimento "Libertà Civili e Immigrazione", Matteo Salvini ha annunciato: "Domani vado in Sicilia, è la nostra frontiera. Voglio migliorare gli accordi con i Paesi da cui arrivano migliaia di disperati per il bene nostro e loro. Nelle prossime ore sentirò i ministri dell'Interno di diversi paesi europei con cui collaborare e non litigare".

"Celebriamo oggi il 72° anniversario della nascita della Repubblica - ha detto il Presidente Mattarella nel suo messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano - e da quel 2 giugno 1946, in cui si espressero i cittadini italiani, abbiamo vissuto anni intensi verso una profonda coesione del popolo italiano, in un cammino ispirato dalla nostra Carta Costituzionale, architrave delle Istituzioni e supremo riferimento per tutti. Valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno sono il fondamento della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa".

"Dalla condivisione di essi - ha proseguito Mattarella- nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale. Trova conferma in questo quadro il rilevante apporto garantito dalle Forze Armate, alle quali esprimo forte e convinto apprezzamento".

Un Sergio Mattarella applaudissimo. Un vero e proprio bagno di folla per il Premier Conte. Applausi anche per il Presidente della Camera, Roberto Fico, che ha stretto la mano a Conte, dandogli anche un'affettuosa pacca sulla spalla. Ad accogliere Mattarella in piazza Venezia anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati e la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

E l'altro vincitore del 4 marzo, Luigi Di Maio: "Per il Movimento 5 Stelle avere il ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro significa lavoro per chi non ce l'ha, lavoro per chi ce l'ha ma senza dignità, lavoro per gli imprenditori che fanno girare l'economia e pensioni per chi ha lavorato una vita".

Giuseppe Conte, da parte sua, parla di nuovo, durante la sfilata di Forze Armate e Civili, subito dopo il passaggio sempre spettacolare delle Frecce tricolori: "Non fatemi i complimenti adesso, non ho fatto ancora nulla. Spero che me li possiate fare dopo. Finora sono state fatte troppe chiacchiere, ora bisogna fare i fatti". "Tenete duro, teniamo duro", ha aggiunto mostrando il pugno serrato in segno di forza.

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