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"L'Italia è Europa e ne facciamo parte da sempre": il Governatore Visco alle giornate Banca D'Italia

Attenzione a debito pubblico e spread. ii risparmio va difeso e "il vincolo per eccellenza che dobbiamo tenere presente è l'equilibrio nei conti pubblici"

Economia
"L'Italia è Europa e ne facciamo parte da sempre": il Governatore Visco alle giornate Banca D'Italia
(Teleborsa) -

"Noi siamo l'Europa, non siamo solo in Europa, ne facciamo parte da sempre, ne siamo interdipendenti. Il grado d'interdipendenza è talmente alto che quello che dobbiamo fare è migliorare i rapporti e le strutture, ma non uscirne". Lo ha detto il Governatore Visco a Milano all'iniziativa "Incontri con la Banca D'Italia".

Concetto questo caro al Banchiere Centrale, e più volte ribadito nelle conclusioni dell'Assemblea ordinaria di Roma che si è svolta poco più di una settimana fa.

Ignazio Visco ha poi ricordato anche il vincolo per eccellenza che dobbiamo tenere presente, l'equilibrio nei conti pubblici. Da qui l'ammonimento "di non fare il passo più lungo della gamba e, quando lo si fa, quel passo va fatto misurato per non cadere nel burrone".

Un chiaro monito alle forze che sostengono il contratto di Governo a non abusare nelle promesse elettorali, poiché i nostri alleati europei ci guardano, e, soprattutto, i mercati ci giudicano.

Lo stesso avvertimento è arrivato dal Direttore generale di via Nazionale, Salvatore Rossi, che parlando a Parma ha spiegato come lo spread Btp-Bund cresca con il diffondersi sui mercati dei timori per una possibile uscita dell'Italia dall'Euro. Questo, ha spiegato Rossi al Congresso dell'Acri, è l'evento che viene temuto. "Una probabilità che resta piccola, ma che non è irrilevante, e quindi scattano le coperture".

"I professionisti del risparmio - ha proseguito il banchiere - poiché è in gioco la loro reputazione si coprono da questo rischio che è un po' aumentato in questi giorni e perciò vendono titoli pubblici, ma cedendoli tutti insieme il loro valore cade".

"C'è anche la speculazione - ha detto ancora Rossi - ma è un fenomeno secondario. Alla base ci sono le coperture da parte degli operatori e lo spread non è un mistero, non è cosa esoterica". E' importante spiegarlo, poiché bisogna dissipare l'idea che sia una cosa misteriosa manovrata da pochi speculatori.

Anche il Presidente dell'Abi, Patuelli, è intervenuto al Congresso ricordando "è vero che lo spread continua ad aumentare in maniera preoccupante, ma i valori attuali dei tassi, grazie all'euro, sono infimi rispetto a quando c'era la lira".

"L'Europa ha le sue colpe - ha concluso Patuelli - ma non tutte le colpe sono dell'Europa". Difatti, il nostro Paese non può vantare una "una storia virtuosa" su debito pubblico e deficit.

Dino Sorgonà


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