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Ilva, Di Maio non esclude l'annullamento della gara

"Stiamo ancora verificando interesse pubblico", ha spiegato il vicepremier che non rinuncia a dare una stoccata al precedente Governo. Ma Calenda replica: "La proposta fatta dal nostro Governo prevedeva 0 esuberi, tutti i lavoratori tutelati e tutti i diritti riconosciuti"

Economia, Politica
Ilva, Di Maio non esclude l'annullamento della gara
(Teleborsa) - Non si spengono i riflettori sull'Ilva, mentre si accendono gli animi. Ieri 23 agosto, il botta e risposta tra Di Maio e Calenda sulla questione dell'acciaieria di Taranto dopo che il vicepremier pentastellato aveva definito la gara per l'assegnazione dell'acciaieria pugliese "un delitto perfetto".

"La questione dell'annullamento della gara per l'Ilva non è finita. Per annullarla - ha detto oggi 24 agosto il Ministro dello Sviluppo Economico non basta che ci sia l'illegittimità, ci vuole anche un altro semaforo che si deve accendere, quello dell'interesse pubblico, e lo stiamo ancora verificando".

Le dichiarazioni del ministro pentastellato arrivano ad Agorà Estate su Raitre, da dove non rinuncia a una stoccata al precedente Governo: "Gli indiani - ha detto riferendosi ad ArcelorMittal - hanno fatto bene e in buona fede, è il pubblico che ha fatto un macello".

"Tra 15 giorni il parere dell'Avvocatura lo potranno leggere tutti. Lo vedranno dal 7 settembre in poi". In quella data finirà la procedura interna al ministero: "l'Avvocatura mi ha scritto una clausola dicendo che il parere non è ostensibile, significa che durante la procedura di accertamento della legalità non lo posso pubblicare. Se lo pubblico vizio tutta la procedura e quindi invece di accertare la legalità magari compiamo un'altra illegalità".

Intanto, ArcelorMittal "rimane interessata" all'acquisto di Ilva e auspica di ricevere il sostegno del Governo per raggiungere "il prima possibile" una positiva conclusione del negoziato in corso con i sindacati. Come affermato da un portavoce della multinazionale.

"Il tavolo sindacale in mia presenza - ha detto ancora il vicepremier affrontando la trattativa sugli esuberi all'Ilva - deve andare avanti. Se i sindacati non ci vanno, è una responsabilità che si assumeranno loro. Saremo al tavolo con le parti sociali. Un accordo che porta lavoro a Taranto rappresenta l'interesse pubblico attuale e concreto da tutelare che eviterebbe revoca gara".

Non si è fatta attendete la risposta dell'ex ministro allo Sviluppo Economico Calenda che su Twitter accusa Di Maio di essere un "bugiardo. La proposta fatta dal nostro Governo prevedeva 0 esuberi, tutti i lavoratori tutelati e tutti i diritti riconosciuti", scrive Calenda, allegando la proposta fatta ai sindacati lo scorso maggio coi punti principali dello schema di accordo Ilva - Am InvestCo - organizzazioni sindacali.

Più propositivo Boccia il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: "L'invito alle parti sociali di sedersi al tavolo per discutere del futuro di Ilva mi sembra un elemento di buon senso e di grande responsabilità da parte delle parti sociali. I commissari tra l'altro dicono che entro fine settembre finisce la cassa, occorre passare dalla tattica alla strategia, facendo diventare la questione Ilva la grande soluzione industriale italiana, che coniughi occupazione e ambiente e si faccia quanto prima".
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