(Teleborsa) -
La Tunisia dice no alla proposta di rimpatrio lampo per i
184 migranti sbarcati in Italia nelle ultime ore. Un episodio che può essere definito l'ultimo di una serie di
cortocircuiti tra Roma e il Nordafrica. Fonti tunisine, infatti, fanno filtrare come il paese nordafricano non abbia affatto gradito la recente uscita del vicepremier e ministro dell'Interno quando lo scorso 3 giugno disse:
"La Tunisia è un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti". La Tunisia, dunque, rifiuta i charter "straordinari" per rimpatriare i migranti giunti a Lampedusa giovedì sera, si dovrà seguire la procedura ordinaria, cioè 80 stranieri a settimana con due voli.
Come stabilito dagli accordi degli anni scorsi.
SALVINI: "STIAMO LAVORANDO PER CAMBIARE GLI ACCORDI" - Il ministro dell'Interno, però, non molla e prepara le prossime mosse:
"Ci stiamo lavorando e stiamo lavorando anche per cambiare accordi che altri ci hanno lasciato che non sono assolutamente soddisfacenti. Voli charter già ne partono per la Tunisia settimanalmente, l'importante è che ne partano di più e con più gente a bordo. Stiamo lavorando sul flusso in arrivo dalla Tunisia, martedì avrò un incontro a Roma perché non c'è guerra, non c'è carestia e non si capisce perché barchini o barconi devono partire dalla Tunisia e arrivare in Italia".