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Manovra, FMI: "Impatto incerto sulla crescita". Alzate stime deficit

Questi alcuni dei giudizi contenuti nel Rapporto stilato dai suoi ispettori al termine della missione annuale in Italia.

Economia
Manovra, FMI: "Impatto incerto sulla crescita". Alzate stime deficit
(Teleborsa) - Gli stimoli previsti dalla Manovra avranno un "impatto incerto" sulla crescita dei prossimi due anni e "un effetto probabilmente negativo sul medio termine", dato che l'effetto di spinta derivante dalle misure espansive verrebbe frenato dalle ricadute nell'economia reale del rialzo degli spread sui titoli di Stato, se restasse ai livelli attuali.



Questo il giudizio del Fondo Monetario Internazionale nel Rapporto stilato dai suoi ispettori al termine della missione annuale in Italia.

Il FMI prevede una crescita del PIL all'1% in Italia sia sul 2019 che sul 2020, più bassa delle stime del Governo (+1,5%) e della Commissione europea (+1,2%).

L'istituzione con sede a Washington ha invece rivisto al rialzo le previsioni sul deficit italiano, al 2,75% del PIL sul 2019 e poi al 2,8-2,9% sul 2020-2021, salvo l'attivazione delle clausole di salvaguardia.

Il debito è atteso "attorno al 130%" del PIL sul prossimo triennio.

Il Fondo ritiene che l'Italia si assume "consistenti rischi" a procedere con una manovra espansiva in questa fase, che la lascerebbe "molto vulnerabile" a eventuali shock.

Attenzione anche ai possibili effetti negativi delle due misure chiave previste dalla Manovra, il Reddito di cittadinanza e il superamento della riforma Fornero sulle pensioni.

Sul primo punto l'istituzione riconosce la necessità di "un moderno schema di reddito garantito mirato sui poveri", che tuttavia "eviti la dipendenza dal welfare" e non finisca per "disincentivare il lavoro". In quest'ottica, posto che i dettagli del reddito di cittadinanza non sono stati ancora definiti, "raccomandiamo di prevedere dei sussidi che non distorcano l'incentivo a cercare un lavoro regolare", affermano gli ispettori. In base alle best practices internazionali si suggerisce di porre un tetto al sussidio al 40-70% del livello di povertà relativa, prevedere meccanismi che incentivino al rientro sul lavoro e sottoporre le misure a "controlli adeguati". Il tutto andrebbe poi inserito in uno schema di welfare modernizzato. Sulle pensioni, il Fondo ricorda che l'Italia ha effettuato "riforme importanti", in particolare quella del 2011 (la Riforma Fornero) su cui ora "le autorità stanno considerando cambiamenti, in particolare sull'età di pensionamento".
Sulla base delle evidenze che si sono viste nei vari Paesi però "è improbabile che l'ondata di pensionamenti poterebbe alla creazione di altrettanti occupati tra i giovani", affermano gli ispettori. E le autorità"dovrebbero tenere presente che a politiche invariate l'Italia fronteggerà notevoli pressioni sulla spesa pensionistica nei prossimi 2-3 decenni".
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