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Manovra, governo al lavoro per trovare intesa con l'Ue: Conte e Tria spingono per calo del deficit

La Legge di Bilancio è attesa in Aula a Montecitorio lunedì 3 dicembre ma non è escluso un ulteriore slittamento del termine

Economia, Politica
Manovra, governo al lavoro per trovare intesa con l'Ue: Conte e Tria spingono per calo del deficit
(Teleborsa) - Procede a piccoli passi il confronto tra Roma e Bruxelles sulla manovra. Il governo, infatti, è al lavoro sul deficit. Per scongiurare la procedura d’infrazione dell’Ue, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria starebbero spingendo per approvare in Consiglio dei ministri un calo al 2,2%. Oggi, intanto,il Ministro dell'Economia sarà in Aula al Senato per illustrare “le decisioni del governo in materia di bilancio”. L'informativa era stata richiesta dalle opposizioni, dopo la bocciatura della manovra da parte della Commissione Europea.

Conte e Tria spingono per calo del deficit - Giorni febbrili e decisivi per il governo gialloverde. I tempi sono stretti, anche per questo occorre decidere le mosse future con lucidità e strategia. Nel corso del vertice di lunedì sera a Palazzo Chigi si è decisa una strategia in due tempi: l'idea è quella di provare a rimodulare la manovra, senza toccare reddito di cittadinanza e pensioni, le due misure cardine del pacchetto, spostando l'asse sugli investimenti; se non dovesse bastare, tagliare il deficit. Passare la palla al Parlamento significa prendere tempo fino a fine anno o almeno nelle prossime due settimane, quando la manovra sarà votata in prima lettura alla Camera.
Nel frattempo, il premier Conte e il Ministro Tria spingerebbero per approvare in Cdm un calo del deficit - al 2,2%, per iniziare - entro i primi giorni di dicembre dopo il ritorno di Tria dall'Ecofin, quando sarà completata la verifica tecnica sui costi di "quota 100" e reddito di cittadinanza con il "peso" delle due misure che potrebbe scendere fino a quattro miliardi.

Ieri, intanto, il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici tende la mano al nostro Paese spiegando che "ci sforziamo per trovare delle soluzioni". "La porta resta aperta, la mano tesa. Non sono mai stato un partigiano delle sanzioni. Penso che siano sempre un fallimento" , ha precisato.

MANO TESA MA NON POSSIAMO IGNORARE LE REGOLE - "Non è una questione di cifre, non si tratta di fare una media, ci sono delle regole che vanno rispettate" ha quindi detto Moscovici rispondendo a chi gli chiede se un deficit italiano a 2,2% sia sufficiente. "Possiamo essere flessibili, lo siamo sempre stati, possiamo dialogare, è sempre il mio atteggiamento, possiamo essere contrari alle sanzioni, e io non sono mai stato favorevole. Ma c'è una cosa che non posso fare: ignorare le regole".

"Oggi procedura sarebbe necessaria" - Il commissario precisa però che la procedura d'infrazione contro l'Italia "allo stato attuale, per quanto riguarda il debito, sarebbe necessaria...". Ma aggiunge: "Non siamo ancora a questo punto" e spiega che il dialogo con le autorità italiane "continuerà" fino all'ultimo. Gli Stati membri, sottolinea ancora, hanno ora una settimana "per decidere se avviare o meno" le raccomandazioni dell'esecutivo Ue sulla Manovra italiana, anche se "non ho dubbi sul fatto che la confermerebbero".

MANOVRA ATTESA IN AULA IL 3 DICEMBRE, POSSIBILE SLITTAMENTO - Nonostante, dunque, sembra ammorbidirsi il clima tra Italia ed Europa, la strada è ancora tutta in salita e piena di ostacoli mentre si continua a discutere sul possibile slittamento o modifica delle due misure cardine - Reddito di cittadinanza e Quota 100 - nel tentativo di recuperare un po' di risorse. Anche se Luigi Di Maio insiste: resta marzo il mese in cui entreranno in vigore quota 100 e reddito di cittadinanza.

Governo dunque atteso alla prova del fuoco visto che tempi sono strettissimi poiché la Legge di Bilancio è attesa in Aula a Montecitorio lunedì 3 dicembre come stabilito dalla conferenza dei Capigruppo della Camera. Non è escluso però un ulteriore slittamento del termine. Corsa contro il tempo dunque in commissione per licenziare il testo entro il weekend e votare il mandato al relatore.

La tempistica infatti verrà a dipendere anche dalle consultazioni di governo, che vertono su un terreno non facile, al di là dell'apertura ad una modifica del rapporto deficit/PIL.

La volontà dichiarata, dunque, è quella di trovare l'intesa, come confermato dallo stesso Salvini che a differenza del passato usa toni decisamente più concilianti: il governo farà "di tutto per evitare che sulla Manovra economica ci sia una procedura di infrazione contro l'Italia da parte dell'Unione europea". Il leader leghista ha quindi spiegato che "stiamo rifacendo i conti su tutto", ma che "i numerini ci saranno solo alla fine".



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