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Guerra dei dazi: riprende il dialogo tra Stati Uniti e Cina in campo commerciale

In mattinata telefonata tra Liu He e Steven Mnuchin per discutere la road map in vista della prossima fase di consultazioni

Economia
Guerra dei dazi: riprende il dialogo tra Stati Uniti e Cina in campo commerciale
(Teleborsa) - Nonostante i timori di uno stallo potenziale per via dell’arresto della Cfo del colosso cinese Huawei, Meng Wanzhou, il dialogo tra Stati Uniti e Cina in campo commerciale sembra essere ripreso. A sancire la tregua è stata, nella mattinata odierna di Pechino, una telefonata tra il viceministro cinese Liu He, il segretario americano al Tesoro Steven Mnuchin e Robert Lighthizer, il rappresentante commerciale statunitense incaricato dal presidente Donald Trump di guidare i negoziati dopo la tregua di 90 giorni raggiunta lo scorso primo dicembre.



A darne comunicazione è stato il ministero cinese del Commercio, secondo il quale "ambo le parti si sono scambiate idee su come attuare quanto accordato dai leader dei due Paesi al loro incontro" a margine del G20 di Buenos Aires. Una notizia confermata anche dal dipartimento del Tesoro Usa che ha confermato la telefonata senza fornire ulteriori dettagli.

Al centro della telefonata vi è stata la discussione della "road map per la prossima fase di consultazioni”. Un segnale incoraggiante a dimostrazione della volontà della Cina di onorare gli accordi presi con Trump, riprendendo l’acquisto di prodotti agricoli americani come i semi di soia, colpiti dai dazi cinesi lo scorso luglio.

Questo clima di distensione non sembra, tuttavia, essere condiviso dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi che, proprio oggi, ha lanciato un messaggio per il rispetto dei diritti dei propri cittadini che è parso come un avvertimento agli Stati Uniti e al Canada sul caso Huawei. "Siamo sempre preoccupati per la sicurezza e il benessere dei compatrioti cinesi d’oltremare – ha affermato Wang Yi – e per qualsiasi atto di bullismo, di violazione arbitraria dei diritti e degli interessi legittimi dei cittadini cinesi".


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