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Guerra ai furbetti del Reddito: arriva emendamento contro i finti divorziati

Chi farà domanda dovrà certificare con "apposito verbale della Polizia Municipale" di non risiedere effettivamente più insieme

Economia, Politica
Guerra ai furbetti del Reddito: arriva emendamento contro i finti divorziati
(Teleborsa) - Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti. E furbetti. Quando, mesi fa ormai, si è iniziato a parlare di Reddito di Cittadinanza, sono stati in tanti a lanciare l'allarme rispetto alla possibilità concreta che la misura potesse far affilare le armi ad una platea, piuttosto ampia ed agguerrita di furbetti, pronti a tutto pur di beneficiare della misura e della ghiotta somma messa a disposizione.

E, purtroppo, così è stato. Insomma, sembra proprio che il rischio che tra i percettori che effettivamente vivono in condizioni di povertà e disagio, ci siano "infiltrati" si fa sempre più alto.

L'art. 1, comma 6 del decreto legge sul Reddito di cittadinanza esclude dall'accesso al reddito i coniugi separati e divorziati "qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione". Ma i furbetti non si lasciano scoraggiare ed ecco come aggirare la norma: per ottenere il beneficio statale, due coniugi potrebbero far finta di separarsi, cambiare solo nominalmente la residenza di uno dei due in Comune e fare domanda per ottenere l'accesso al RDC.
Saranno un caso le lunghe file all'ufficio dell'Anagrafe proprio in concomitanza con l'approvazione del decreto legge? Ovviamente no.

EMENDAMENTO DELLA LEGA - La Lega prova a metterci una pezza presentando in Parlamento - dove il decreto sarà convertito in legge - un emendamento che, se approvato, imporrà a tutti coloro che faranno domanda per il reddito di cittadinanza e che si siano separati o divorziati dopo il 1 settembre 2018, di certificare con "apposito verbale della Polizia Municipale" di non risiedere effettivamente più insieme.

PRIORITÀ ALLE FAMIGLIE CON DISABILI - Un altro emendamento presentato dalla Lega chiede in sostanza di dare priorità, nel programma del reddito di cittadinanza, alle famiglie con disabili. Tra le proposte avanzate dai senatori, l'aumento dei coefficienti della scala di equivalenza, la pensione di cittadinanza anche all'anziano che vive con un disabile più giovane, l'esclusione dell'assegno di invalidità dal calcolo dell'Isee. Si chiede poi la priorità per chi ha familiari disabili nell'ottenere un lavoro vicino casa.

Evitare il doppio bonus per chi assume al Sud un percettore del reddito di cittadinanza. A chiederlo sempre il Carroccio con un emendamento al Decretone che prevede appunto che non siano cumulabili gli incentivi alle assunzioni legate al reddito di cittadinanza con il bonus per l'assunzione di under 35 o disoccupati nel Mezzogiorno.
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