(Teleborsa) - La realizzazione della
Gronda di Genova avrà
effetti positivi sull'economia ligure, sul sistema produttivo,
sull'occupazione e sull'ambiente con un
miglioramento della qualità della vita dei cittadini genovesi. E' quanto emerge da un aggiornamento delll'
analisi costi-benefici commissionata dalla società
Autostrade per l'Italia, che fa parte del
Gruppo Atlantia, ed è inserita nella Valutazione di Impatto Ambientale che una Commissione di 40 autorevoli esperti di diverse discipline ha approvato già nel 2014, armonizzandola alle linee guida del MIT di giugno 2017.
L'opera che consentirebbe di
alleggerire il "nodo" di Genova ed effettuare un
raccordo fra le autostrade A7, A12 e A10, che passano per l'agglomerato urbano, appesantendo la viabilità locale. L'obiettivo è realizzare una nuovo network viario che consentirà di
spostare oltre il 60% del traffico, in particolare i
veicoli pesanti, dall'attuale A10 sulla nuova infrastruttura, eliminando il traffico passante dal tratto più urbanizzato della città di Genova, dove risiede quasi il 50% dell’intera popolazione. Ben 14 milioni di veicoli verrebbero spostati sulla gronda che
potenzierebbe anche i collegamenti verso il
porto di Genova (Genova Ovest) e verso
l’aeroporto.
Meno traffico e più sicurezza sulle strade - L'analisi stima importantissimi
risparmi di tempo per i cittadini di Genova, pari a
3,5 milioni di ore all'anno in meno in auto, grazie alla riduzione del traffico urbano. Inoltre, l'opera favorirebbe un ulteriore
innalzamento del livello di sicurezza abbassando il tasso di incidentalità che oggi è 15 volte superiore alle altre tratte.
Miglioramenti della qualità della vita e dell'aria - La
riduzione del traffico (circa 14 milioni di veicoli l'anno) dal tratto urbanizzato dell'
A10 dove vive il 47% della popolazione, migliorerebbe la
qualità dell'aria: si stima la
riduzione dell’80% nelle emissioni di
ossidi di azoto (NOx), ), di cui il 41% per effetto diretto dello spostamento di traffico verso la Gronda, e del 62% nelle emissioni di polveri sottili (PM10). Per il tratto dell'
A7 si stima la
riduzione del 53% nelle emissioni di
ossidi di azoto (NOx), di cui il 12% per effetto diretto dello spostamento di traffico verso la Gronda, e del 40% nelle emissioni di polveri sottili (PM10).
Un volano per l'economia ligure - La Gronda si caratterizza per l'essere un opera a "immediata cantierabilità" e dunque con impatti positivi in breve tempo sull'economia ligure: si stima una
crescita del PIL regionale del 10% in 10 anni grazie ai 400 milioni di investimenti annui previsti dalla realizzazione dell'opera.
Effetto boom sull'occupazione - Il progetto esecutivo prevede lo stanziamento di 1 miliardo solo per la manodopera, che equivale ad almeno 3 milioni di giornate lavorative nell'arco del periodo. L'opera potrebbe generare quindi circa
10 mila tra occupati diretti e indiretti connessi con le attività di costruzione, cui vanno aggiunti gli effetti occupazionali sull'indotto.
Costi certi e finanziati - I costi sono perlopiù quelli attinenti alla
gestione e manutenzioni, stimati in circa
6 milioni l'anno, oltre all
'investimento iniziale di 5 miliardi di euro, realizzato in regime di concessione e, quindi, finanziato interamente con risorse private a carico del bilancio di Autostrade per l'Italia.
I cantieri della Gronda sarebbero dovuti partire nel 2018. Si attende solo l'ultimo via libera del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti al progetto esecutivo dell'opera per avviare i lavori.