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Brexit, si vota: May ottiene dalla Ue garanzie "legalmente vincolanti". Basteranno?

Oggi, 12 marzo, il voto del Parlamento. Juncker "minaccia": "Non ci sarà terza chance"

Economia
Brexit, si vota: May ottiene dalla Ue garanzie "legalmente vincolanti". Basteranno?
(Teleborsa) - La prima - con la disfatta epica del 15 gennaio scorso quando l'accordo sulla Brexit tra la Gran Bretagna e l'Europa era stato letteralmente affossato a Westminster con ben 432 voti contrari e appena 202 a favore - è stata un disastro. Per Theresa May sarà buona la seconda?

La svolta, insperata, quando la Premier britannica era sempre più disperata e all'angolo, pericolosamente incastrata nel "rebus Brexit", potrebbe infatti essere arrivata al fotofinish, nella tarda notte di ieri e aprire scenari inaspettati fino a poche ore fa.

BACKSTOP DELLA DISCORDIA - Quella del divorzio tra Londra e Ue, infatti, è stata e continua ad essere una trattativa lunga e complessa nella quale non sono mancati colpi di scena. Ultimo, appunto, quello di ieri quando al termine di un serrato faccia a faccia con i vertici dell'Unione europea a Strasburgo, la premier britannica ha annunciato che il Regno Unito ha ottenuto l'inserimento di modifiche "legalmente vincolanti" sul backstop, che di fatto rafforzano e migliorano l'accordo di divorzio raggiunto lo scorso novembre novembre,

Potrebbe essere questo l'asso nella manica che libera tutti? "Avere una polizza assicurativa per evitare una frontiera fisica in Irlanda è positivo - ha detto il Primo Ministro -. L'inserimento di modifiche legalmente vincolanti è esattamente ciò che il Parlamento ci aveva chiesto. Il backstop, se mai entrerà in vigore, non può diventare un accordo permanente, è solo temporaneo".

JUNCKER "MINACCIA": "NON CI SARA' TERZA CHANCE" - Intanto, il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, fa la voce grossa e nella conferenza che segue l'incontro con la May fissa con chiarezza i paletti: "Presentiamo assicurazioni giuridicamente vincolanti nell'accordo. Il backstop - precisa Juncker - non è una trappola". "Questa - aggiunge - è una seconda chance. Non ci sarà una terza chance".

Tre i documenti su cui è stata raggiunta un'intesa. Uno "strumento condiviso legalmente vincolante", una "dichiarazione congiunta" che si aggiunge alla dichiarazione politica allegata alla Brexit e una "dichiarazione unilaterale" di Londra sul backstop nel caso non fosse raggiunto un accordo sul commercio.

Regno Unito e Unione europea si impegnano affinché il backstop non possa andare oltre il dicembre 2020. In caso contrario un arbitrato indipendente potrà dirimere la questione e, al contempo, promettono di trovare strumenti alternativi perché il regime speciale temporaneo sull'Irlanda del Nord - ha sottolineato la May - non potrà essere replicato.

BUONA LA SECONDA? - Il giorno del giudizio è arrivato. Parola ancora al Parlamento, dove nella giornata di oggi, martedì 13 marzo, è previsto un secondo voto sull'intesa. Qualora fosse ancora una volta respinto, domani la Camera dei Comuni si esprimerà sull'ipotesi di uscita dall'Unione europea senza un accordo, il temutissimo scenario del No Deal. Se anche questa opzione fosse scartata, si voterà ancora sulla possibile estensione dell'articolo 50, che rinvierebbe il divorzio di almeno due mesi.


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