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Roma, imprese: "Chiediamo piano anti declino per la città"

Le sette principali associazioni imprenditoriali romane non ce la fanno più e reclamano un cambio di rotta delle politiche comunali che portino la Capitale ad abbattere la situazione di degrado in cui imperversa

Economia
Roma, imprese: "Chiediamo piano anti declino per la città"
(Teleborsa) - Roma ha bisogno di tirarsi sù e tornare a ricoprire il ruolo che spetta ad una Capitale. Questo chiedono, in un grido di allarme forte e determinato rivolto all'amministrazione capitolina, le sette principali associazioni imprenditoriali romane. Roma "deve uscire dal torpore e dallo stallo che ormai perdura da troppo tempo" hanno affermato durante una conferenza stampa comune, Acer, Coldiretti Roma, Confcommercio, Cna Roma, Confesercenti, Federlazio e Unindustria che, insieme, rappresentano l'80% delle imprese e il 70% del Pil della città.



Nel reclamo esasperato si chiede un cambio di direzione nelle politiche del Campidoglio e un vero e proprio piano anti-declino. "La città di Roma soffre di incertezza, disagio, del blocco della metropolitana, dell'assenza di decoro e di viabilità della Tiburtina, del tema rifiuti e delle difficoltà alla mobilita. Insomma di una situazione di degrado insostenibile- ha detto il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello- Situazione che si riflette sul piano economico se si pensa che Roma è la capitale d'Italia e produce solo il 9% del Pil nazionale contro una media del 20% delle altre capitali europee".
Quello lanciato dalle imprese romane, prosegue l'esponente di Unindustria, e'"un grido d'allarme e di grande preoccupazione, un appello forte a questa amministrazione perché si apra un tavolo concreto sui problemi quotidiani. Preoccupa la perdita di competitività in modo drammatico al cuore pulsante dell'economia della città metropolitana".

A ribadire il concetto è anche il presidente di Acer Roma Nicolò Rebecchini, il quale sottolinea che "Roma deve uscire da questo torpore, l'economia deve ripartire e basterebbe poco: chiediamo che tutto ciò che è già nei cassetti ed è finanziato possa essere cantierato al più presto. Oltre a questo- aggiunge- serve un progetto industriale per le tre grandi municipalizzate, un progetto sui rifiuti e sui corridoi della viabilità".

A rafforzare la voce del malcontento non ci sono solo industria e costruzioni. Ad unirsi al coro, anche le associazioni dei commercianti e degli artigiani chiedono di "tirare fuori la città dalla palude"

Simona Petrozzi, presidente di Confcommercio Terziario Donna, evidenzia il grande problema di non considerare il turismo come una voce importante dell'economia della città mentre il presidente di Confesercenti Roma, Valter Giammaria precisa che "non siamo a chiedere le dimissioni di nessuno ma a sottolineare che chiediamo a tutte le istituzioni di istituire un tavolo a livello governativo che gestisca la capitale del Paese".
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