(Teleborsa) - Otto giorni per decidere il futuro di
Alitalia, in realtà sette a partire da martedì 23 aprile, data di convocazione del
Consiglio dei Ministri chiamato a discutere il
DL sulla Crescita nelle cui voci figura anche il via libera alla partecipazione del
Ministero Economia e Finanze nella newco. L’apporto dovrebbe attestarsi sul 15% della quota del nuovo capitale, che andrebbe ad aggiungersi al 30% di
FS, che guida la cordata dell’operazione rilancio, e al 15% di
Delta Airlines. Tutto da definire il concorso al restante 40% (si parla di un interessamento di
China Eastern, ma non supererebbe il 5%), mentre resta fissata al 30 aprile la presentazione dell’offerta vincolante da parte di FS. Una data che appare troppo ravvicinata per chiudere in positivo la partita.
A giustificare un ulteriore slittamento di tale scadenza potrebbe essere solo la volontà manifesta di un nuovo investitore, a cui dovrebbe essere dato tempo necessario per valutare la partecipazione nell’azionariato della newco. A tale proposito, secondo voci raccolte durante la pausa festiva, non sarebbe tramontato il coinvolgimento di
Atlantia, nonostante l’amministratore delegato
Giovanni Castellucci abbia dichiarato nell’assemblea della società che il CdA non ha mai affrontato il tema della possibile partecipazione alla newco Alitalia, giudicato di per sé complesso, ovvero tale da richiedere necessari e opportuni approfondimenti.
Un’eventuale trattativa con Atlantia potrebbe avviarsi se il Governo decidesse di ricevere la propria posizione circa revoca della concessione a
Autostrade per l'Italia avviata dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e ci fosse un’accelerazione dell’iter autorizzazione del progetto della Gronda nel capoluogo ligure da parte del
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un passaggio politico per dare spinta all’operazione di mercato della nuova Alitalia.