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Borsa, crescono compensi dei presidenti delle società quotate (+10%)

Secondo uno studio realizzato da Ey e Luiss Business School la remunerazione dei presidenti non esecutivi si attesta sui 470mila euro

Economia
Borsa, crescono compensi dei presidenti delle società quotate (+10%)
(Teleborsa) - Cresce la remunerazione dei presidenti non esecutivi delle società quotate, con un aumento del 10%. A rilevarlo è uno studio sui compensi dei consigli di amministrazione delle società del Ftse Mib, realizzato da Ey e dall'Osservatorio executive compensation e corporate governance (Oeccg) della Luiss Business School.

I compensi dei presidenti non esecutivi dei consigli d'amministrazione delle società del Ftse Mib – si legge nella ricerca – "si attestano quest'anno sui 470.000 euro in mediana, facendo registrare un incremento del 10% rispetto allo scorso anno, in linea con il trend positivo in atto dal 2015".

Una crescita che – secondo lo studio – "riflette il ruolo sempre più centrale che il presidente riveste nella governance delle aziende". A livello di settori, infatti, "quello finanziario paga in mediana circa il 23% in più del non-finanziario".

Per gli amministratori non esecutivi, invece, i compensi si attestano in mediana intorno ai 102mila euro, stabili rispetto all'anno scorso. Una cifra "frutto di due componenti: il compenso base, che in mediana vale circa 55mila euro, e i compensi percepiti per la partecipazione ai comitati endoconsiliari".

Secondo l'osservatorio, infine, i compensi fissi del capo-azienda (in genere l'amministratore delegato) si attestano in mediana intorno a 1,1 milioni, in linea con l'anno scorso. Il valore mediano del total cash, invece, "segna una crescita del 15% rispetto al 2018, attestandosi a circa 1,6 milioni, un aumento dovuto alla crescita del numero dei percettori piuttosto che del valore dei bonus. Al contrario, il total cash risulta maggiore nei settori non finanziari, in cui aumenta del 16% rispetto a un anno fa". Per i bonus e gli altri incentivi cash, il valore mediano si attesta a 560mila euro, in calo del 10%. L'aumento del total cash è quindi dovuto a un aumento dei percettori. Delle aziende analizzate, "il 90% di quelle non finanziarie ha erogato bonus contro l'82% delle società finanziarie, e ha assegnato bonus più cospicui (valore mediano 660mila euro, contro i 381mila delle società finanziarie)".

L'executive compensation "resta uno degli aspetti della corporate governance più monitorati dagli azionisti e dagli investitori istituzionali – commenta Guido Cutillo, partner people advisory services di Ey e direttore dell'Osservatorio –. È un potentissimo attivatore di comportamenti organizzativi: tramite questa leva è possibile spingere le organizzazioni ad attuare politiche nella direzione desiderata".

Nel corso degli anni, afferma il direttore della Luiss Business School, Paolo Boccardelli, "è aumentata l'attenzione da parte degli investitori per le politiche di remunerazione che costituiscono ormai uno dei principali fattori di valutazione di una società quotata".
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