(Teleborsa) -
Addio a 6 bottiglie di olio italiano su 10. È il dato che emerge dall'analisi della
Coldiretti divulgata in occasione del sopralluogo aereo effettuato dal presidente Nazionale Ettore Prandini e dal ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio nell'area infetta da
Xylella.
La malattia ha causato una
strage di ulivi che ha cambiato il volto e il paesaggio del Salento e ha soprattutto avuto un impatto enorme sulla
produzione di olio, scesa del 57% ad appena 185 milioni di chili.
Per la prima volta nella storia – sottolinea la Coldiretti – la produzione nazionale è inferiore a quella di Grecia e Marocco, si avvicina a quella della Turchia mentre la Spagna allunga la distanza con ben 1,6 miliardi di chili e raggiunge un quantitativo quasi 9 volte superiore.
È proprio dalla Penisola iberica che arriva quasi tutto l'olio esportato in Italia, con una
crescita del 7,5% delle importazioni di olio extravergine di oliva.
Senza interventi strutturali l'Italia – precisa la Coldiretti – rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull’economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio.
"In questo scenario per rimanere competitivi e non essere condannati all’irrilevanza in un settore fondamentale per il Made in Italy deve
partire al più presto il Piano olivicolo nazionale per rilanciare il settore con una strategia nazionale e investimenti adeguati, anche per realizzare nuovi impianti, così come è stato fatto da altri Paesi nostri concorrenti", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Si tratta, specifica l'associazione, di "
un'esigenza per recuperare il pesante deficit italiano potenziando una filiera che coinvolge oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia e che può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo".
Per non cadere in frodi e trappole, il consiglio della Coldiretti è "
di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a
denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica".