(Teleborsa) -
"Non ho mai pensato di rinunciare alla disciplina dei conti pubblici" e sono "sempre da stigmatizzare le dichiarazioni su un debito al 140 per cento". Sono le parole del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico,
Luigi Di Maio, dal palco dell'assemblea di Confindustria.
Nel corso del suo intervento, il leader del M5S ha poi chiesto che
"rigore e crescita tornino ad essere compatibili", aggiungendo che "è innegabile che il liberismo senza regole ha creato squilibri, costringendo paesi come il nostro a subire dumping. Il lavoro è stato spesso acquistato dove era più conveniente e questi fenomeni hanno penalizzato molti paesi sviluppati, causando perdita di occupazione".
Per questo, ha continuato Di Maio "quello che vogliamo e chiediamo con forza alle istituzioni europee non è una risposta con il
ritorno al protezionismo", ma è una spinta al mercato che sia "equa e reciproca".
Il ministro ha spiegato che il suo "
non è un approccio protezionista ma realista" e che "la tutela dell'interesse nazionale deve passar attraverso un nuovo concetto di interesse europeo". Per questo, annuncia Di Maio, "
l'Italia chiederà la delega per avere un Commissario a temi quali industria, mercato interno, commercio. L'Italia deve riappropriarsi di ruoli per orientare le politica commerciale europea".
Sul tema dell'Europa, il ministro pentastellato ha chiarito che "
alla vigilia delle elezioni europee non possiamo permetterci di mettere in discussione l'Europa e la permanenza del nostro paese in Europa".
"La nostra sfida più grande risiede nella contaminazione delle idee, nel dialogo costante e a volte nel compromesso, perché la realtà ci insegna ogni giorno in modo chiaro e semplice che
senza confronto e dialogo questo Paese non lo possiamo governare", ha aggiunto.
Tra le azioni intraprese dal governo, Di Maio ha ricordato alla platea degli industriali italiani il
decreto crescita e lo sblocca cantieri, decreti - ha aggiunto - che "abbiamo concepito insieme alle associazioni di categoria e su cui possiamo fare ancora di più in fase di conversione".