(Teleborsa) -
La BCE lancia un avvertimento sull'aumento dei rischi per la stabilità finanziaria derivanti dal crescere delle incertezze sull'andamento dell'economia. E torna a sollecitare un intervento per
rafforzare la posizione finanziaria delle società e dei Paesi maggiormente indebitati.
E' quanto emerge dal
Financial Stability Report pubblicato dall'Istituto di Francoforte e presentato il
vice Presidente Luis de Guindos. "Le prospettive di crescita sono al centro di tutti i principali rischi per la stabilità finanziaria", ha affermato.
Il rapporto mette in evidenza una serie di
potenziali vulnerabilità- dagli elevati debiti pubblici alla Brexit - e sottolinea che "se i rischi al ribasso per la crescita si materializzano, è probabile che
aumentino i costi di finanziamento per gli emittenti sovrani vulnerabili che potrebbero portare alla luce
problemi di sostenibilità del debito”.
In questa situazione, la BCE sottolinea che la
mancanza di una
disciplina di bilancio ed un passo indietro sulle
riforme fiscali e strutturali potrebbero esercitare pressioni sugli emittenti sovrani piàù vulnerabili.
Sul fronte delle
banche, l'Istituto centrale cita la
bassa redditività (ROE atteso a circa il 6% nei prossimi due o tre anni), che non consentirebbe di recuperare il costo dell'equity o soddisfare le attese degli investitori (target 8-10%) e si rifletterebbe sulla loro capacità di finanziarsi a costi accettabili, bloccando i meccanismi di trasmissione della politica monetaria.
Il rapporto passa in rassegna anche
l'esposizione delle banche in titoli di stato ed afferma che gli
istituti portoghesi e quelli italiani risultano più vulnerabili alle oscillazioni verso l’alto dello Spread e quindi al rischio Paese.