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Conti pubblici, Roma risponde a Bruxelles: Tria esclude manovra correttiva. L'Europa conferma linea dura

Il 5 giugno la Commissione pronta a sentenziare che la situazione dei conti pubblici italiani "giustifica l'apertura di una procedura per debito"

Economia, Politica
Conti pubblici, Roma risponde a Bruxelles: Tria esclude manovra correttiva. L'Europa conferma linea dura
(Teleborsa) - Bruxelles scrive, Roma risponde e ostenta un moderato ottimismo. E’ oggi, venerdì 31 maggio, la deadline per la risposta alla missiva che porta la firma del Vice Presidente Valdis Dombrovskis e dal Commissario agli Affari Monetari Pierre Moscovici, indirizzata al Ministro dell’Economia Giovanni Tria che la Commissione Europea ha inviato nei giorni scorsi all’Italia per chiedere chiarimenti al governo italiano e capire le ragioni del nuovo aumento del debito pubblico, in particolare tra il 2017 e il 2018.

TRIA ESCLUDE MANOVRA CORRETTIVA“Non ce n’è bisogno, le cose stanno andando per il verso giusto. Non diciamo prima i numeri perché dobbiamo mandarli prima alla Commissione e dobbiamo essere corretti”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a margine del Festival dell’Economia a Trento, a chi gli chiedeva della lettera UE sul debito italiano e dell’eventuale necessità di una manovra correttiva. “Non possiamo in modo accelerato andare alla riduzione del debito”, ha proseguito.


E guardando al futuro imminente, Tria allontana scenari nefasti e anzi fa professione di ottimismo – Per il 2019 “siamo abbastanza tranquilli, raggiungeremo gli obiettivi di bilancio che abbiamo concordato con la Commissione Ue”, ha detto il ministro dell’Economia. “Senza alcuna manovra per il 2019 ci sarà un deficit inferiore”, ha spiegato. “Prevediamo che l’obiettivo del deficit 2019 sarà anche inferiore a quello scritto come previsione nel Def, (Documento di Economia e Finanza, ndr) senza alcuna manovra. Andremo meglio dal lato della spesa e dal lato delle entrate“.

SALVINI RASSICURA L'EUROPA: "ABBIAMO FATTO I COMPITI" - Prende la parola anche Matteo Salvini che, reduce dalla vittoria rotonda alle Europee, fa la voce grossa nella strategia di risposta a Bruxelles. Alla lettera dell’Ue “risponderemo educatamente spiegando che compiti li abbiamo fatti. E se ci rimprovera che non va bene, noi diciamo che quest’anno lo Stato sta incassando di più, l’economia è ripartita grazie agli imprenditori e alcune misure di questo governo come quota 100. Ma io dico, nessun aumento dell’Iva. Noi siamo al governo per ridurre le tasse non per aumentarle”. Queste le parole del Ministro, intervenuto a Dritto e Rovescio su Retequattro.

MA BRUXELLES CONFERMA LINEA DURA - Il "caso Italia" però continua a preoccupare tutti i componenti della Commissione Europea che ha chiuso un occhio già troppe volte e stavolta sembra intenzionata a tenere il punto.

La data "bollente" sarà il prossimo mercoledì 5 giugno: a prescindere dalla risposta che il Governo invierà nella giornata di oggi, Bruxelles è pronta a sentenziare che la situazione dei conti italiani "giustifica l'apertura di una procedura per debito". Quindi parola ai Governi che diranno la loro con la Commissione che potrà aprire ufficialmente la procedura.
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