(Teleborsa) -
E' panico sui mercati, con gli operatori che fuggono dagli asset più rischiosi
a beneficio dei cosiddetti beni rifugio. E' corsa quindi allo verso lo
yen ed il franco
svizzero, così come
l'oro che si avvicina sempre più ai 1.300 dollari l'oncia.
L'appetito verso i cosiddetti safe-heaven (beni rifugio) premia anche il mercato obbligazionario, in particolare i
bond sovrani, almeno quelli meno rischiosi come il Bund tedesco. Ciò ha fatto scendere i rendimenti dei titoli di stato con un
effetto espansivo sullo Spread BTP-Bund che ha aperto su nuovi massimi, raggiungendo un
picco di 193 punti (+3,8% rispetto alla vigilia). Uno spostamento del differenziale fra i rendimenti che frutta soprattutto la caduta del
tasso sul Bund che si porta a -0,20% mentre il BTP "italico" si attesta al 2,73%.
A farne le spese è il mercato azionario, con
vendite in Asia così
come in Europa.
Ad innescare la
corsa verso attività più "sicure" è stata l'ennesima
mossa protezionistica del Presidente americano Donald Trump, che ha deciso di imporre
dazi anche sui prodotti importati dal Messico. Imposte molto piccole, pari al 5%, che sono però un segnale della
politica sempre più protezionistica degli Stati Uniti, non solo contro la Cina, e che fanno temere la ricaduta in recessione dell'economia globale.
Sullo Spread italiano poi influisce anche la situazione complicata del Paese rispetto all'UE, cui dovrà
fornire una risposta sul rispetto delle regole del patto di stabilità entro oggi. Se le misure adottate dal governo gialloverde non convinceranno Bruxelles,
potrebbe essere aperta formalmente una procedura d'infrazione contro l'Italia già mercoledì prossimo. Il Ministro Tria ha fornito rassicurazioni sul fatto che le regole europee saranno rispettate, ma non è chiaro se i rimedi di Roma soddisferanno le richieste esigenti della Commissione europea.
Insomma, la situazione è fluida e alle porte del weekend meglio scegliere la prudenza e non trovarsi troppo esposti.