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Ambiente, Italia stanzia 400 milioni l'anno per combattere lo smog

Firmato Protocollo d'intesa Aria Pulita a Torino per il triennio 2019-2021. Sei ministeri al lavoro su soluzioni

Ambiente
Ambiente, Italia stanzia 400 milioni l'anno per combattere lo smog
(Teleborsa) - "In Europa muoiono 400mila persone l'anno a causa dell'inquinamento e l'Italia ha il triste primato del Paese con il più alto numero di decessi". Ad affermarlo è stato il commissario europeo all'Ambiente, Karmenu Vella, che, lo scorso 4 giugno, nel suo intervento al Clean Air Dialogue di Torino, bilaterale Italia - Commissione Europea sull'inquinamento dell'aria, ha quantificato in "50 miliardi di euro l'anno per l'Italia i costi esterni causati alla salute dall'inquinamento atmosferico".

Per questo motivo, con l'obiettivo espresso dal premier Giuseppe Conte di "tutelare un bene di tutti", "allineare il nostro Paese con le direttive Ue" e "assicurare un ambiente pulito agli italiani", il Governo insieme a Regioni e Province autonome, durante la due giorni di Torino ha sottoscritto il Protocollo d'intesa Aria Pulita con cui i stanzia 400 milioni di euro all'anno, per il triennio 2019-2021. "Risorse che andranno a finanziare un programma nazionale di contenimento dell'inquinamento atmosferico con 400 milioni di euro dei quali quasi la metà per le quattro regioni del bacino padano le più colpite in Europa" affermano in una nota i deputati M5s in commissione Ambiente. I sei ministeri impegnatiAmbiente, Economia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole e Salute – avranno sei mesi di tempo per individuare le misure concrete da finanziare.

"Cambiare approccio si può, e si può invertire in modo duraturo la tendenza" ha affermato Conte. "Sono convinto che se l'Italia continuerà sulla strada intrapresa e passerà a decisioni concrete, si può ben sperare" ha affermato Vella commentando la firma del Protocollo.

Il protocollo sottoscritto a Torino ha una durata di due anni ed è articolato in 5 ambiti di intervento. Ci sono misure trasversali, basate sulla "razionalizzazione dei sussidi dannosi per l'ambiente" come i carburanti fossili, e altri quattro ambiti. In quello agricolo sono previsti l'abbattimento delle emissioni di ammoniaca e limitazioni nella possibilità di bruciare i residui vegetali. In quello della mobilità figurano riduzioni dei limiti di velocità nei tratti autostradali adiacenti ai centri urbani. Sono previsti anche incentivi per le tecnologie elettriche ibride a minor impatto e la possibilità di autorizzare nelle città la sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione elettrica, come hoverboard e monopattini. C'è poi il fronte del riscaldamento, dove si punta a ridurre biomassa e gasolio. L'ultimo ambito è dedicato all'uscita dell'Italia dal carbone nel 2025: entro 180 giorni dalla firma, dovranno essere emanati provvedimenti per accelerare l'uscita dal carbone degli impianti siti nelle aree oggetto di procedura europea di infrazione.

























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