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Crédit Agricole Italia primo Gruppo Bancario ad aderire a Carta ABI "Donne in Banca"

Prosegue l’impegno del Gruppo nella creazione di un ambiente di lavoro inclusivo

Economia, Welfare
Crédit Agricole Italia primo Gruppo Bancario ad aderire a Carta ABI "Donne in Banca"
(Teleborsa) - Crédit Agricole Italia ha a cuore il tema delle pari opportunità nella convinzione che la valorizzazione della diversità di genere sia una risorsa chiave per lo sviluppo, la crescita sostenibile e la creazione di valore. Il Gruppo guidato da Giampiero Maioli prosegue le iniziative per la valorizzazione della diversità di genere e per le politiche di inclusione sottoscrivendo, come primo istituto in Italia, la Carta “Donne in Banca: valorizzare la diversità di genere” emanata dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI). Il Gruppo ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa di ABI, che risulta pienamente in linea con le politiche di Crédit Agricole Italia in tema di pari opportunità, da sempre ispirate dalla convinzione che la valorizzazione della diversità di genere sia una risorsa chiave per lo sviluppo, la crescita sostenibile e la creazione di valore.

Il Gruppo aveva già sottoscritto a marzo l’accordo con le Organizzazioni Sindacali teso a contrastare la violenza di genere e, ad aprile, aveva arricchito il proprio Codice Etico e di Comportamento con la “Carta del Rispetto”: un documento che stabilisce alcuni importanti principi e raccomandazioni pratiche (come convocare e condurre riunioni, quali codici di comunicazione utilizzare nelle diverse situazioni, come riuscire ad immedesimarsi nei nostri interlocutori) capaci di generare un’evoluzione culturale a vantaggio della costruzione di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo.

Il percorso di valorizzazione delle differenze di genere è iniziato 9 anni fa all’interno del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia e oggi si continua ad investire e lavorare per aumentare il numero di donne in ruoli di responsabilità.

Il Gruppo è inoltre attivo sul lato della formazione e del network con corsi di leadership femminile e progetti di mentoring, oltre a progetto destinati nello specifico a favorire la worklife balance come lo smart working: un’opportunità della quale attualmente usufruiscono oltre 1000 dipendenti in Italia.
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