(Teleborsa) - Con l'arrivo dell'estate, il caldo aumenta i rischi che riguardano l'emergenza sanitaria relativa ai rifiuti. Non solo a
Roma, anche a
Reggio Calabria,
Cagliari e la periferia di
Napoli, cumuli d'immondizia invadono
marciapiedi, generando proliferazioni di batteri e invasioni di animali che possono danneggiare così la
salute fisica e psichica dei cittadini, costretti, qualora abitassero a livello della strada, a chiudere le finestre per la
puzza anche nei giorni di caldo torrido. La denuncia arriva da
Federconsumatori dopo l'allarme lanciato dall'Ordine dei Medici.
Di qui una sorta di
vademecum che consiglia
scarpe chiuse e guanti per avvicinarsi ai cassonetti e la necessità di
tenere lontano persone anziane e bambini, figure più esposte ai rischi sanitari. Anche
chi soffre d'asma, a causa del forte olezzo, dovrebbe starne lontano a causa di un eventuale irritazione dell'apparato respiratorio.
Non sono esenti da questi rischi, ovviamente, i lavoratori addetti alla
raccolta dei rifiuti, costretti a lavorare in condizioni inumane. Questa situazione è
diseducativo e controproducente, secondo l'Ordine dei Medici, in relazione alla consapevolezza acquisita dai cittadini in tema di riciclo dei rifiuti, annullando anni di campagne a favore. Una programmazione per lo
smaltimento sarebbe importante, in grado di tutelare così la salute dei cittadini.
Il
Ministro Costa, intanto, si fa promotore di una riforma in grado di stanziare gli investimenti necessari alla realizzazione degli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti, aprendo un tavolo di confronto su questo tema. "I cittadini - commenta Costa - non possono sopportare questa situazione. Poi, è legittimo il diritto alla
riduzione della tariffa sui rifiuti, così come evidenziato da una sentenza della
Cassazione, in caso di disfunzioni del servizio pubblico di raccolta".