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Imprese, per il 65% l'Italia è già in recessione. L'11% la attende entro un anno

È quanto emerge da una ricerca Intrum. Per il 70% delle aziende una dei problemi maggiori resta la lunghezza dei termini di pagamento

Economia
Imprese, per il 65% l'Italia è già in recessione. L'11% la attende entro un anno
(Teleborsa) - L'Italia è il Paese più pessimista dopo la Grecia. A dirlo è una ricerca condotta da Intrum, uno dei maggiori operatori europei nei servizi al credito, attraverso studio che ha coinvolto oltre 11mila imprese di 24 Paesi, 600 in Italia.

Secondo lo studio i tre quarti delle aziende italiane ritengono che il Paese sia in recessione o sul punto di entrarci. Per il 65% la recessione è già in corso mentre l'11% pensa che arriverà entro un anno. Dal rapporto emerge che solo il 10% dei manager (sono stati intervistati amministratori delegati, responsabili dei crediti, business controller o posizioni simili) ritiene che nel prossimo futuro non vi sarà recessione. Per difendersi, il 55% delle aziende italiane pensa di ridurre le spese e il 40% di fare meno ricorso al credito. Solo il 21% delle imprese per contrastare gli effetti della recessione pensa di incrementare le attività di sviluppo del business (sales operations).

Per il 70% delle aziende una dei problemi maggiori resta la lunghezza dei termini di pagamento. Una questione nella quale si inserisce il grande tema dei pagamenti da parte dello Stato, con tempi che producono ancora il paradosso per il quale le imprese creditrici nei confronti della pubblica amministrazione sono spesso costrette a indebitarsi per far quadrare i conti. La ricerca afferma infatti che le imprese italiane vengono pagate in media in 29 giorni dai consumatori, in 48 giorni dalle altre aziende (in Lombardia, il dato sale a 68 giorni) e in 67 giorni dal settore pubblico. Nell'ultimo caso, nonostante il netto miglioramento rispetto all'anno scorso (104 giorni), "si rimane ampiamente al di sopra della media europea e, mettendo in difficoltà le imprese che aspettano di essere pagate, non si fa che peggiorare il morale di tanti imprenditori che si sentono già in recessione", afferma Marc Knothe, amministratore delegato di Intrum Italy. Dai dati emerge, infatti, che il 79% del "made in Italy" soffre di problemi di perdite sui crediti, contro il 46% della media europea.

"Se lo Stato si indebitasse a tassi bassissimi per pagare i propri fornitori, potrebbe evitare che le imprese fornitrici si indebitino a tassi alti per poter sopravvivere" conclude Knothe sottolinenando come il problema non riguardi "solo i tempi lunghi da parte dello Stato ma anche il ritardo delle grandi imprese private che, facendo valere la propria forza, continuano a pagare in ritardo i fornitori".





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