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Eurozona, quasi stagnante il settore privato di settembre

Lle indagini PMI stanno descrivendo il quadro più cupo dall'inizio di quest’ultimo periodo di espansione iniziato a metà 2013. Il rischio di una recessione sta diventando sempre più concreto

Economia
Eurozona, quasi stagnante il settore privato di settembre
(Teleborsa) - Il punto debole dell'Eurozona resta concentrato nell'economia manifatturiera. Gli ultimi dati mostrano che il settore dedicato alla produzione di beni sta subendo la più forte contrazione in quasi sette anni. Al contrario, i servizi hanno di nuovo registrato una
crescita dell’attività. Eppure, il tasso di incremento è stato modesto ed il più debole da inizio anno.

L’Indice Composito IHS Markit PMI della Produzione di settembre è scivolato in basso segnando un valore appena superiore alla soglia neutra di non cambiamento di 50 punti. Dopo aver destagionalizzato i dati, l’indice ha registrato 50,1, in flessione rispetto a 51,9 ed ha segnalato un valore inferiore alla precedente stima flash di 50,4. I numeri di settembre sono i più bassi da giugno 2013 e mostrano una diffusa stagnazione dell’economia del settore privato alla fine del terzo trimestre 2019.

I dati nazionali hanno mostrato che a settembre la Germania (Germania 48,5 punti, minimo in 83 mesi) è scivolata in zona contrazione per la prima volta da aprile 2013, ed è stata peraltro l’unico paese che ha registrato un calo dell’attività rispetto ad agosto. Ciononostante negli altri territori, la crescita è stata piuttosto debole. In Francia (Francia 50,8 punti, minimo in 5 mesi) e in Italia (50,6 punti, massimo in 2 mesi) la produzione economica ha indicato aumenti solo marginali, mentre la crescita in Irlanda (51 punti, minimo in 78 mesi) e Spagna (51,7 punti, minimo in 2 mesi) si è indebolita.

Quanto all'Indice PMI IHS Markit dell’attività economica del terziario nell'eurozona di settembre ha registrato un forte rallentamento della crescita del settore terziario. Posizionandosi su 51,6 punti ed in calo da 53,5 di agosto, l’indice ha mostrato l’incremento più debole dell’attività dall'inizio del 2019.

"L’economia dell'Eurozona di settembre si è arenata e le indagini PMI stanno descrivendo il quadro più cupo dall’inizio di quest’ultimo periodo di espansione iniziato a metà 2013. Nel migliore dei casi, il PIL del terzo trimestre sembra pronto a salire dello 0,1%, e, avvicinandoci al quarto trimestre, dà segnali di perdere ulteriore vigore. Ciò significa che il rischio di una recessione sta diventando sempre più concreto" - ha affermato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit commentando il dato. Con il crescente rischio di una recessione - ha aggiunto - unita all'ulteriore indebolimento delle pressioni inflazionistiche, "è prevedibile che la BCE faccia qualcosa di più nei prossimi mesi per stimolare l’economia".

(Foto: © iloveotto/123RF)
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