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Risparmio, italiani non ancora tranquilli e sempre troppo inclini alla liquidità

E' quanto emerge dalla consueta indagine annuale ACRI-Ipsos. Spuntano nuove emergenze (ambientale e climatica) e si inizia a percepire la necessità di impiegare i risparmi in investimenti collegati alla sostenibilità

Economia, Sostenibilità
Risparmio, italiani non ancora tranquilli e sempre troppo inclini alla liquidità
(Teleborsa) - Italiani ancora preoccupati dalla crisi, anche se iniziano a percepire altre emergenze, ad esempio quella climatica, non molto soddisfatti dall'Europa che considerano però un sentiero quasi "obbligato", più tranquilli economicamente risparmiano e consumano di più, ma restano molto inclini alla liquidità, contro la quale si sta muovendo il governo con la Manovra 2020.



Sono questi solo alcuni dei passi salienti della consueta indagine annuale ACRI-Ipsos sugli Italiani e il Risparmio, presentata oggi in vista della 95ª Giornata Mondiale del Risparmio, che si celebra domani alla presenza del Presidente di Acri Francesco Profumo, il Presidente di ABI Antonio Patuelli, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri. Giornata che quest'anno si focalizza sul tema: "Risparmio è Sostenibilità".

L'indagine è come sempre suddivisa in due parti: la prima, comune a tutte le rilevazioni dal 2001 ad oggi, consente di delineare quali siano oggi l’atteggiamento e la propensione degli italiani verso il risparmio, evidenziando i cambiamenti rispetto al passato; la seconda è focalizzata appunto sul tema della sostenibilità, estremamente attuale nelle riflessioni dei cittadini e delle principali istituzioni politiche, economiche e della società civile.

CRISI NON ANCORA ALLE SPALLE - Gli italiani sembrano attraversare un periodo confuso. Vivono la contraddizione di un Paese che non è ancora del tutto uscito dalla crisi precedente (83%) e vede all'orizzonte nubi non rassicuranti (39%), sia sul piano economico, sia su quello della sostenibilità del modello di sviluppo. Questo dato di contesto si accompagna alla sensazione che la crisi sia ancora lunga da superare (ci vorranno in media quasi 5 anni) ed è in serio aumento il pessimismo sull’Italia (39% sono pessimisti circa i prossimi 3 anni, mentre il 24% sono ottimisti); nel contempo si riduce la fiducia riposta nell’economia europea e mondiale

LA SCOPERTA DELL'EMERGENZA CLIMATICA - Si percepiscono le contraddizioni legate alla disuguaglianza, alle quali si affianca un’emergenza climatica (per il 59% le due emergenze hanno un uguale importanza). Un altro 20% sottolinea la propria preoccupazione nello specifico rispetto all’ambiente, il 12% si sofferma invece sulle disuguaglianze. Solo per l’8% dei nostri concittadini gli eventi sono nella normalità e non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto.

DELUSI DALL'EUROPA E RASSEGNATI - Rispetto all’Europa, i cittadini hanno reazioni ambivalenti: l'UE di oggi delude (51% non ha fiducia), ma appena si riflette sul futuro si ha la consapevolezza che sarebbe un grave errore uscire dall’Unione Europea (73%) e che l’Euro sarà sempre più vantaggioso col passare degli anni (60%).

FAMIGLIE ECONOMICAMENTE PIU' TRANQUILLE - La sensazione di incertezza è bilanciata dalla constatazione che – a livello individuale – negli ultimi 4-5 anni le cose siano migliorate, per cui si riesce a vivere il quotidiano con maggiore tranquillità. Per molti italiani la situazione personale è soddisfacente (59%), e vivono con buona o maggiore tranquillità (47%). Migliora la capacità di risparmio (il 42% delle famiglie riesce a risparmiare) cui si affianca una maggiore rilassatezza nei consumi (aumentano le spese per i beni semi-durevoli, e si attenua la riduzione per la cura di sé ed il fuori casa). L’incremento maggiore si ha per telefonia e Internet.

IL CAVEAU DI ZIO PAPERONE NON PERDE APPEAL - Non perde vigore la predilezione degli italiani per la liquidità (63%), sia per indole, sia per trovarsi più preparati in un contesto incerto. Il risparmio viene, quindi, tesaurizzato ancora in gran parte in liquidità, vuoi per una ridotta facilità di trovare un investimento ideale, vuoi per la diffidenza verso norme ed istituzioni che lo tutelano (60% ritiene non sia adeguatamente tutelato).

SOSTENIBILITA' CONDIZIONA SEMPRE PIU' SCELTE DI RISPARMIO - nella gestione del risparmio, emerge il desiderio di impatto sociale e ambientale positivo delle proprie scelte di risparmio (22%). cresce infatti la consapevolezza degli italiani rispetto ai temi della sostenibilità (71% ne ha sentito parlare), e di conseguenza la loro preoccupazione, che determina una volontà di agire in prima persona sia come consumatore (52% più attento nei consumi), sia come risparmiatore (36% più attento negli investimenti). La sostenibilità sembra diventare quasi un prerequisito, piuttosto che un elemento di differenziazione, che in futuro non potrà non essere soddisfatto.
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