(Teleborsa) -
Eni rinnova la partnership strategica con la repubblica dell'Angola per lo sviluppo sostenibile. L’Amministratore Delegato di Eni,
Claudio Descalzi, ha firmato il Protocollo di Intesa ed una serie di altri accordi con i
rappresentanti del Governo angolano. Tali accordi spaziano dallo sviluppo locale alle energie rinnovabili, dalla salute alla ricerca di idrocarburi e si inquadrano nella strategia di sviluppo a lungo termine di Eni.
Nello specifico, il
Protocollo d'Intesa prevede lo sviluppo di progetti di
accesso all'energia, diversificazione economica, life on land (protezione ed espansione delle foreste), accesso ad
acqua sicura e
servizi igienico-sanitari, accesso a servizi di
sanità pubblica e istruzione. Area prioritaria di intervento sarà
l’enclave di Cabinda, nel Nord del paese, nella quale si prevede un impatto positivo su almeno
180mila persone, con la creazione di circa
6.500 posti di lavoro ed una
riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 380 kt all'anno.
Eni e il Governo dell’Angola hanno poi firmato
l’Accordo di Concessione per un
impianto fotovoltaico da 50 MWp nella provincia di
Namibe, realizzato da
Solenova, joint venture tra Eni e Sonangol. L’implementazione della prima fase del progetto da 25 MWp consentirà una
riduzione del consumo di diesel stimata in circa 13,500 metri cubi all’anno, la
riduzione dei costi di produzione di elettricità e delle emissioni di gas serra pari a circa 20000 tCO2eq/anno.
Oltre a ciò, Eni e il Ministero della Salute dell'Angola hanno siglato un
Memorandum of Understanding per rafforzare i
servizi specialistici di ospedali selezionati investendo nello sviluppo delle risorse umane e nel miglioramento degli standard di qualità. Il progetto prevede la selezione di personale angolano qualificato, circa 200 persone fra medici, paramedici e tecnici, all'interno delle strutture sanitarie di
Luanda e della provincia di
Cabinda, e lo sviluppo di competenze in vari campi della scienza medica.
Infine, Eni e l’Agenzia Nazionale del Petrolio, del Gas e dei biocombustibili (ANPG) hanno firmato i
contratti di acquisizione dei diritti minerari sul blocco offshore 1/14, che vede Eni come
operatore con il 35%, in consorzio con Equinor (30%), Sonangol P&P (25%) e Acrep (10%),
e sul blocco onshore Cabinda centro, che vede Eni
operatore con 42,5%, ExxonMobil con il 32,5%, e Sonangol P&P con il 25%.