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Export Italia in calo a novembre

Economia, Macroeconomia
Export Italia in calo a novembre
(Teleborsa) - Forte calo dell'export dell'Italia a novembre, per effetto di movimentazioni occasionali di elevato impatto relativi alla cantieristica navale verso gli Stati Uniti, registrate a ottobre 2019 ed a novembre dello scorso anno. Al netto di queste movimentazioni, le esportazioni registrano flessioni di minore entità (-1,4% su base annua e -1,5% su base mensile).

A novembre 2019, per entrambi i flussi commerciali da e verso i paesi extra Ue, si stima una diminuzione congiunturale più ampia per le esportazioni (-8,1%) che per le importazioni (-0,9%). La flessione congiunturale dell’export è appunto dovuta ai beni strumentali (-19,6%). I beni energetici (+2,5%) e i beni di consumo non durevoli (+0,5%) registrano invece un aumento.
Dal lato dell’import, si rilevano cali congiunturali per i beni di consumo durevoli (-4%), i beni di consumo non durevoli (-2,7%) e i beni intermedi (-2,4%), mentre sono in aumento gli acquisti di beni energetici (+1,8%) e di beni strumentali (+0,9%).

Nell’ultimo trimestre mobile (settembre-novembre 2019), la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta positiva (+2,6%) ed è particolarmente intensa per l’energia (+11,3%) e i beni strumentali (+5,8%). Nello stesso periodo, per le importazioni, si rileva un calo congiunturale (-1,5%), imputabile a energia (-4,6%), beni strumentali (-2,0%) e beni intermedi (-1,8%).

A novembre 2019, le esportazioni sono in diminuzione anche su base annua (-3,8%), mentre le importazioni registrano una flessione tendenziale più ampia (-10,7%) cui contribuiscono tutti i raggruppamenti principali di industrie e, in particolare, quello dell’energia (-20,7%).

La bilancia commerciale chiude dunque con un surplus di 4.164 milioni, in aumento rispetto a +3.253 milioni di novembre 2018.

L’export verso Cina (-15,4%), Stati Uniti (-10,4%) e paesi OPEC (-10,1%) è in forte contrazione su base annua. In aumento, le vendite di beni verso Giappone (+17,8%), Turchia (+13,3%) e Svizzera (+11,4%).

Gli acquisti da paesi OPEC (-33,3%), paesi MERCOSUR (-17,7%) e Svizzera (-14,9%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In aumento gli acquisti da Stati Uniti (+5,9%), Turchia (+4,8%) e Russia (+3,7%).


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