(Teleborsa) -
Cominciano ad affiorare dubbi sulle dinamiche
dell’incidente aereo occorso al volo
PS311 di Ukraine International Airlines e costato la vita a tutte le
176 persone a bordo. Il
B737-800 della compagnia ucraina, uno dei
24 presenti in flotta e dichiarato massimamente efficiente oltre che di recente costruzione, è precipitato dopo il decollo avvenuto dall’aeroporto di
Teheran.
Il
ritrovamento delle scatole nere dovrà permettere di capire cosa è accaduto durante il rateo di salita, ma l
’Organizzazione per l'aviazione civile di Teheran ha avocato a sè
l’attività investigativa pur consentendo alle autorità ucraine di parteciparvi. Una
procedura insolita perchè le cosiddette scatole nere, che registrano i dati di volo e le conversazioni in cabina, vengono affidate al costruttore aeronautico per essere decodificate. Circolate anche voci di un
possibile abbattimento, magari per
errore. Intanto, da
fonti investigative dell'Organizzazione per l'aviazione civile iraniana, sarebbe emerso nella notte che il velivolo si era apprestato a rientrare all'aeroporto di Teheran per un
"problema". Dal canto suo,
Ukraine International Airlines ha riferito che l’aeromobile
si trovava a 2400 metri di quota prima di iniziare a precipitare; un’altitudine tale da
permettere a piloti esperti di adottare azioni e manovre previste per
rimediare al malfunzionamento di uno dei due motori.
Proprio in relazione alla criticità dell’area su cui il velivolo avrebbe dovuto operare, il volo dall’Ucraina verso la capitale iraniana e il successivo
Teheran-Kiev, tragicamente interrotto, era stato affidato a ufficiali di grande esperienza, come il capitano Volodymyr Yaponenko, l'istruttore pilota
Oleksiy Naumkin e il primo ufficiale Serhiy Khomenko. Difficile, dunque, pensare a un errore umano. Il 737-800 della UIA, costruito e consegnato nel 2016, era stato revisionato il 6 gennaio e il giorno seguente ha volato senza problemi tra a Malpensa e Kiev.
Prima d’ora la compagnia Ucraina non aveva mai subito incidenti nè perso velivoli.