(Teleborsa) - "
Fare fronte comune per sostenere il
mercato agroalimentare e le imprese italiane che rischiano di essere nuovamente colpite dai dazi Usa, a tre mesi dalla
prima blacklist che ha già colpito formaggi, salami e liquori". Questo l'appello che Cia-Agricoltori Italiani lancia al Commissario Ue al Commercio,
Phil Hogan, domani "in missione" a Washington per cercare di arrestare l'escalation della guerra commerciale voluta da
Trump in seguito agli aiuti europei al consorzio Airbus.
Nel mirino, il
vino e l'olio italiani con nuovi dazi Usa che potrebbero schizzare fino al 100%, mentre i formaggi, già
passati sotto la scure dell'amministrazione americana, dall'attuale
25% rischiano di aumentare al 50%, con un grave danno per il tutto settore lattiero-caseario.
Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco dell'export agroalimentare tricolore. Nell'ultimo anno
l'Italia ha spedito 4,2 miliardi di euro sul mercato statunitense. Ogni
10 prodotti agroalimentari Made in Italy venduti nel mondo, uno finisce sulle tavole a stelle e strisce. Per le vendite estere di vino, gli
Usa sono il primo mercato di sbocco con 1,5 miliardi di euro e un peso sulle esportazioni totali oltreoceano del
35%. Dato in crescita, visto che nei primi 9 mesi del 2019 il controvalore delle esportazioni italiane aveva già superato del
4,6% il dato dell'anno precedente con un'impennata per gli spumanti (+9%).
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L'imposizione di nuovi dazi doganali non farebbe che infliggere danni alle imprese e ai cittadini e mettere a rischio un mercato florido per le nostre aziende -spiega
Dino Scanavino, Presidente Cia-. Se tra Stati Uniti ed Europa non si fosse interrotto il processo negoziale del
TTIP all'interno di una cornice commerciale bilaterale nel rispetto del
principio di reciprocità delle regole commerciali, tutto questo non sarebbe successo”.