(Teleborsa) - E' stato presentato presso la Biblioteca del Senato il
Libro "Di Uomini e Ferro - Viaggio negli archivi fotografici delle Ferrovie dello Stato", curato dalla
Fondazione FS Italiane ed edito da Rizzoli. La pubblicazione a
circa un anno dal lancio ha registrato un grandissimo successo di pubblico, così come le numerose iniziative messe in campo dalla Fondazione FS (mostre, serie TV, tour sui treni storici ecc.).
Luigi Francesco Cantamessa, Direttore generale della Fondazione FS, in una intervista rilasciata a Teleborsa racconta il perché di questo grande successo di pubblico e parla del ritorno di una "voglia di treno".
Qual è l'importanza di questa raccolta e il valore socio-economico della ferrovia in Italia?"E' il racconto del Paese, il
racconto dell'Italia dalla sua Unità, lungo due Guerre che ne hanno cementato l'unità, e il racconto più vero del
boom economico del Dopoguerra. Questo testimoniano le foto ed i video reperiti negli archivi della Fondazione ferrovie dello Stato-. E' veramente un
album di famiglia nel quale gli italiani rivedono i loro momenti più bui ed i loro momenti più belli, tutti consegnati alla storia dalla macchina fotografica dei ferrovieri dello Stato. Erano infatti tutti
dipendenti delle Ferrovie quelli che, soprattutto
dal 1948, si armavano letteralmente di macchina fotografica e raggiungevano la Sicilia e il Brennero in maniera indifferente, per testimoniare la
Ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Come non ricordare la
grande migrazione degli italiani negli anni '50 e '60, dalla Sicilia a Torino, la
Mirafiori, come a Marghera, Venezia o Sesto San Giovanni e la
Breda. Tutti sono arrivati con i treni notturni delle Ferrovie Italiane. Solo questo fa capire quanto il connubio tra Ferrovie e Italia, ancora oggi in prospettiva, sia quanto mai stretto".
Il Libro è uscito da circa un anno. Qual è il suo successo?"Il libro ha avuto un
successo oltre le più rosee aspettative, siamo alla seconda edizione e già non si trova più in tutte le librerie. Il successo, credo, giunga dal fatto che la parte iconografica e archivistica delle Ferrovie mancava da vent'anni nelle librerie ed è stato possibile tornarci grazie al grande lavoro di catalogazione, di censimento e di riordino che la Fondazione Ferrovie dello Stato dal 2013 ha attuato e posto in essere".
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Questo fortunatissimo volume non sarà l'ultimo, stiamo già lavorando per creare dei
cofanetti multimediali, affiancando alle fotografie i cinegiornali d'epoca. Un'enfasi meravigliosa in cui si ricostruiscono le grandi sfide e i grandi traguardi tecnici nell'Alta Velocità ferroviaria dagli anni '30 agli anni '60, quindi oltre la carta il video e poi con la tecnologia la realtà aumentata".
Un grande successo anche la serie TV su Sky sulla storia del treno.
"E' vero, è tornata una
voglia di treno. Io la spiego in maniera molto tecnica:
discende dal grande successo dell'Alta Velocità ferroviaria italiana. Noi in treno ci stiamo sempre meno e sempre meglio, un'ora tra Milano e Bologna, un'ora tra Milano e Torino, una tra Roma e Napoli e molto spesso quest'ora sfugge a ciò che vediamo dal finestrino, perché siamo concentrati sui nostri laptop, sui nostri schermi, Ecco perché è tornata questa voglia di treno, perché grazie all'Alta Velocità noi vogliamo assaporare oggi qualcosa che sappia di viaggio e non solo di spostamento. Ecco perché la
serie TV è stata così fortunata e sarà - spero - fortunata la
prossima che
metterà insieme treni e navi, così come sono tutti
sold out i
treni turistici lungo le linee ferroviarie riattivate".
"Questa voglia di treno fa anche coppia con la consapevolezza che un
turismo sostenibile, rispettoso dell'ambiente, non può fare a meno delle Ferrovie e, quindi, in questo corollario poliedrico di foto, video di viaggi e serie TV, il protagonista vincente è per somma gioia di noi appassionati il treno e le Ferrovie Italiane".