(Teleborsa) -
Il piano europeo per zero emissioni al 2050 è formalmente legge, ma a settembre sarà presentata un
'altra proposta per
aumentare il taglio della CO2 al 2030.
La normativa europea inoltre conferisce
alla Commissione europea "ampi poteri" per aggiustare il tiro dei
target di emissioni ogni 5 anni, come previsto dal Trattato di Parigi, con prima scadenza al
2021 per proporre modifiche su mercato ETS, rinnovabili, efficienza energetica, emissioni in agricoltura e trasporti.
"I cambiamenti climatici li abbiamo creati noi quindi sta a noi agire", ha affermato la Presidente della Commissione europea,
Ursula von der Leyen, ricordando che questa legge
guiderà la politica climatica europea per i
prossimi 30 anni. La numero uno di Bruxelles ha riconosciuto che il
testo è "corto e semplice", ma "ci impegna verso azioni fondamentali" ed
"è vincolante".
Dinanzi alla Commissione Ambiente dell'Europarlamento (ENVI) anche
l'attivista svedese Greta Thunberg, che si è mostrata
piuttosto critica verso la legge climatica europea, affermando che, spostando gli obiettivi al 2050,
l'UE "indirettamente ammettete la resa".
Greta ha poi aggiunto che il testo
"manda il forte segnale che un'azione reale è in atto, quando in realtà non è così", mentre "la dura verità è che non ci sono né le politiche né la consapevolezza necessaria". E poi ha rimarcato che
l'UE "deve essere capofila" e proporsi come "vero leader sul clima".
Immediata la risposta del
vicepresidente della Commissione europea,
Frans Timmermans, il quale ha affermato che l'analisi si basa su
meccanismi di calcolo diversi, quello di Greta " sull'
approccio del bilancio di carbonio" e quello dell'
UE anche "sulle tecnologie emergenti" ed è quindi
più ottimista.