(Teleborsa) -
Restano in due i possibili candidati alla Presidenza di Confindustria, al rinnovo entro il mese di maggio, salvo eventuali ritardi dovuti all'emergenza Coronavirus. La tirade Bonomi-Mattioli-Pasini diventa un testa a testa fra i due soli candidati rimasti in campo:
Carlo Bonomi, numero uno di Assolombarda, e
Licia Mattioli, già nel team di Vincenzo Boccia in qualità di vice per l'internazionalizzazione.
Giuseppe Pasini, Presidente degli industriali di Brescia,
ha ritirato la sua autocandidatura alla Presidenza. Il motivo? Sembra che l'idea sia quella di arrivare ad una Confindustria unita a compatta con la nomina di un Presidente "forte" in una fase così complessa per il Paese, messo in ginocchio dall'emergenza Coronavirus.
L'ITER DEL RINNOVO
Nominati a fine gennaio i
tre saggi - Andrea Bolla, Maria Carmela Colaiacovo, Andrea Tomat - i primi di febbraio sono arrivate al
Comitato di designazione le
autocandidature degli aspiranti successori di Boccia - Pasini, Bonomi, Mattioli - che hanno dato il via alla stesura dei relativi
programmi ed al
roadshow dei saggi fra Roma, Bologna, Milano, Torino e Napoli.
L'obiettivo è arrivare con le idee più chiare ed eventuali schieramenti al
26 marzo, data in cui ci sarà
l'elezione del Presidente designato da parte del
Consiglio generale, formato da 180 membri, che si riuniranno nell'auditorium da 600 posti per ragioni di sicurezza, per garantire la distanza minima imposta dalle ordinanze dell'emergenza sanitaria. Il
30 aprile il Consiglio Generale nominerà anche la
squadra di Presidenza. Il 20 maggio la nomina del nuovo Presidente e del suo team sarà formalizzata con voto dall'Assemblea privata ed il
21 maggio il nuovo
Presidente presenterà il suo programma all'Assemblea pubblica.
LE ALLEANZE E LE PROBABILITA' DI ELEZIONELa
geografia delle alleanze e del sostegno offerto ai diversi candidati rappresenta il nucleo centrale della corsa per la Presidenza di Confindustria: allo stato attuale parrebbe che il numero uno di Assolombarda
Bonomi dovrebbe avere in tasca almeno
100 preferenze e
Mattioli circa
60.
Un elemento interessante sarà capire
dove convergerà l'11% di preferenze accreditato a Pasini: c'è chi sostiene che convergeranno sul presidente degli industriali lombardi, proprio per favorire una Confindustria coesa, e chi ritiene che si uniranno al'imprenditrice Mattioli.
La geografia delle alleanze vedrebbe il
Piemonte sostenere Licia Mattioli, a parte Asti, Alessandria e Cuneo che sono per l'altro candidato rimasto in campo, e ancora
Liguria, Valle d'Aosta, sud della Toscana Verona e Belluno sono a favore dell'imprenditrice. Bonomi avrebbe dalla sua la gran parte del
Nord Est, Veneto e Lombardia, oltre all'
Emilia Romagna, esclusa la provincia di Reggio Emilia che supportava Pasini e quindi convergerà sul candidato prescelto. Per Pasini anche Aosta, Brescia, Bolzano, Trento e Lecco, assieme al Nord della Toscana, che dovranno ora ricollocarsi. Al Centro-Sud, il
Lazio è per Bonomi mentre
Puglia e Calabria sono con Mattioli e la
Campania è contesa.
I DUE CANDIDATI RIMASTI IN GARAUna cosa è certa, chi guiderà Confindustria sarà un
piccolo imprenditore del Nord Ovest. Molto diversi fra loro i
programmi dei candidati in gara. Sfumata la candidatura di Pasini, che puntava su green deal, Europa e giovani, ecco quali sono le priorità degli altri due aspiranti Presidenti:
Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, opera nel biomedicale con una realtà (Sidam e BTC Medical Europe) da 15 milioni di euro di giro d’affari. Il suo programma dedica molto spazio al rinnovo ed allo
"spirito" che deve animare
Confindustria e punta soprattutto sulla
crescita e sostenibilità sociale. Altro tema chiave il
lavoro e la
produttività, laddove spicca un netto
"no" alla proposta sul
salario minimo.
Licia Mattioli, imprenditrice dell'omonima casa di gioielli con ben 70 milioni di fatturato, punta a rimettere
al centro l'impresa e sogna una
Confindustria "protagonista", che riparta all'attacco per portare avanti temi quali il
lavoro ed i talenti, l'innovazione e la sostenibilità. Spazio anche ai temi fisco, burocrazia e legalità ed una attenzione particolare al Mezzogiorno ed ai giovani.