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Inps, a gennaio assunzioni in calo: -19,3%

Trend occupazionale positivo vicino a esaurimento: +45mila posti a gennaio, valore inferiore rispetto a dicembre e gennaio 2019

Economia
Inps, a gennaio assunzioni in calo: -19,3%
(Teleborsa) - A gennaio la differenza tra assunzioni e cessazioni, negli ultimi dodici mesi, risulta ancora positivo e pari a +45.000, valore inferiore sia a quello registrato alla fine di dicembre 2019 (+146.000) sia a quello rilevato alla fine di gennaio 2019 (+343.000): complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel corso del mese di gennaio 2020 sono state 538.000, in calo del 19,3% rispetto allo stesso mese del 2019.

È quanto emerge dai dati Inps dell'Osservatorio sul precariato in cui si evidenzia come "il trend occupazionale positivo", sia "a seguito della veloce decelerazione intervenuta soprattutto nell'ultimo trimestre del 2019 - prossimo all'esaurimento".

In dettaglio, complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel corso del mese di gennaio 2020 sono state 538.000, in calo del 19,3% rispetto allo stesso mese del 2019.

Nonostante si tratti di un dato provvisorio, destinato ad essere rivisto al rialzo, "la differenza rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (667.000) è così consistente che il trend di contrazione dei flussi appare fondato, con l'unica eccezione dei contratti stagionali".

Secondo i dati Inps, le trasformazioni da tempo determinato nel primo mese del 2020 sono risultate 79.000, in flessione rispetto a gennaio 2019 (-36%), quando il loro volume era risultato "eccezionalmente elevato" per effetto dell’impatto delle modifiche normative dovute al decreto Dignità.

In crescita (+21%) risultano invece le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo. Le cessazioni nel complesso sono state 461.000, in leggera diminuzione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Su base annua, il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta ancora positivo e pari a +45.000, valore inferiore sia a quello registrato alla fine di dicembre 2019 (+146.000) sia a quello rilevato alla fine di gennaio 2019 (+343.000).

Permane la netta differenziazione, emersa fin dagli inizi del 2018, fra andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato da un lato e andamento dei rapporti a tempo determinato dall'altro.

Il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da +247.000 (1/2019) a +296.000 (1/2020) mentre quello dei rapporti a tempo determinato è sceso da -32.000 (1/2019) a -230.000 (1/2020), come pure quello dei somministrati, che è passato da +2.000 (1/2019) a -67.000 (1/2020).
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