(Teleborsa) - La
mancanza di liquidità a disposizione delle
imprese può innescare un pericoloso effetto a
catena di blocco dei pagamenti. È un meccanismo che deve essere interrotto immediatamente prima che la
rottura dell’anello più debole determini l’estensione dello stato di crisi a tutto il sistema. E’ già accaduto nel
2008, potrebbe accadere
amplificato ora.Tutti i soggetti sono chiamati al rispetto dei termini di pagamento, in particolar modo la
grande impresa e la
Pubblica amministrazione, che continua
a non onorare i termini perentori stabiliti per legge. Lo scrive
CNA in una nota.
È
necessaria - si legge - una
potente iniezione di liquidità da parte del sistema bancario, proporzionata al fatturato che le imprese avrebbero registrato in condizioni normali, in grado di consentire a tutti i soggetti che operano all’interno delle filiere produttive di far fronte agli
adempimenti verso i fornitori. Si tratta di una
operazione straordinaria ma indispensabile che richiederebbe, in prevalenza, l’erogazione di importi di
piccola dimensione, assistiti da una garanzia pubblica gratuita.
Pertanto CNA, conclude la nota, chiede di elevare a
50mila euro l’ammontare dei crediti definiti di importo ridotto che possono godere così della procedura semplificata di accesso al
Fondo di garanzia delle piccole imprese.