(Teleborsa) -
Volano le scorte di greggio in USA per effetto della
minore domanda internazionale e dell'
eccesso di offerta sul mercato. Dopo l'
API, che ha certificato ieri un
aumento delle scorte di 10,5 milioni di barili, anche
l'EIA, la divisione del Dipartimento dell'Energia americano, ha confermato un
exploit degli stocks.
Negli ultimi sette giorni al 27 marzo 2020, le scorte sono
salite di circa 13,8 milioni a 469,2 MBG. Il
consensus prevedeva un aumento di circa
4 milioni di barili.
Gli stock di
distillati hanno registrato invece un
calo di 2,2 milioni a 122,2 MBG, contro
attese per un
aumento di 1 milione, mentre le scorte di
benzine hanno registrato un
aumento di 7,5 milioni a quota 246,8 MBG (era
atteso +2 milioni).
Le riserve strategiche di petrolio restano ferme a 635 MBG.
Intanto, appare
poco mosso il prezzo del greggio che ha scontato già ieri il massiccio calo, aggiornando i minimi da uun ventennio a questa parte. Il contratto sul
Light Crude statunitense scambia a 20,64 dollari al barile, in rialzo dello 0,68% rispetto ai minimi della vigilia.