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Proposta della Francia contro la crisi: dal fondo comune "temporaneo" al MES "light"

Pacchetto di nuove quattro misure presentato dal ministro La Maire: MES light, fondo Bei da 200 mld e anti-disoccupazione da 100 mld

Economia
Proposta della Francia contro la crisi: dal fondo comune "temporaneo" al MES "light"
(Teleborsa) - Un nuovo fondo comune europeo "limitato nel tempo" (5-10 anni) per il rilancio dell'economia, un MES in versione "light", un fondo da 200 miliardi della BEI per attivare nuovi finanziamenti e uno schema comune di sussidio di disoccupazione da 100 miliardi.

Arriva dalla Francia e dal suo ministro dell'economia, Bruno Le Maire, il nuovo pacchetto di misure da discutere con gli altri partner europei per rispondere alla crisi economica innescata dal coronavirus.

Il Governo di Parigi non cede sul fronte Coronabond
– "Dietro al dibattito sui Coronabond c'è una sola domanda politica: dobbiamo stare insieme come un unico Continente ad affrontare la crisi o dobbiamo dare al mondo la triste immagine di una UE divisa?", domanda il Ministro, invitando l'UE a "riflettere su strumenti a lungo termine" per superare la crisi e sulla creazione di "un fondo temporaneo che emette bond garantiti dagli Stati". Il fondo - spiega - sarà operato dalla Commissione UE sul modello di quello del Green Deal ed i Paesi "ne beneficeranno in base alle necessità post crisi". Le Maire precisa che per evitare confusioni con il bilancio UE, il fondo sarà tenuto fuori. I paesi potranno parteciparvi attraverso una "tassa di solidarietà".

Per quanto riguarda il MES, la Francia propone che sia attivato "senza condizionalità eccessiva" o "alleggerita", superando le resistenze di alcuni Paesi del blocco, contrari a questa opzione. Il ministro francese afferma di aver già parlato di questo con il suo omologo tedesco, Olaf Scholz, ed annuncia che verranno a breve consultate Italia, Spagna e la presidenza dell'Eurogruppo: "Vedremo la prossima settimana se e' possibile trovare un terreno comune su questo approccio".

"Se si vuole rafforzare la solidarietà bisogna avere tutti a bordo. Avere nuovi strumenti senza tutti gli Stati membri della zona euro e tutti i membri dell'Ue sarebbe un errore politico e economico. Dobbiamo avere tutti a bordo. La solidarietà non è solidarietà se uno o più Stati membri sono fuori da questa solidarietà", ha infine dichiarato La Maire.


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