(Teleborsa) -
Svolta storica per la BCE che sarebbe
pronta ad aprire ai Junk Bond e aumentare
la sua potenza di fuoco in soccorso all'economia dell'eurozona che è
sempre più a rischio downgrade.
Ad anticiparlo è Bloomberg secondo cui già in serata dovrebbe arrivare un primo sì in una videocall del Board, in attesa del
direttivo del 30 aprile, definito "il più importante", quando l'Eurotower dovrà capire come "gestire il devastante impatto economico del Covid-19", affrontando
in futuro probabili declassamenti di rating in UE con "una potenza di fuoco molto più potente".
Da qui la scelta di seguire l'esempio della
Federal Reserve che ha già acquistato le cosiddette "obbligazioni spazzatura" (rating sotto il livello di investimento del BBB-): la Bce sarebbe pronta anche a estenderli anche al Pepp (Pandemic Emergency Purchase Program).
Il primo passo è stato fatto proprio nel lanciare il programma di acquisto titoli legato alla pandemia, accettando, dallo scorso 7 aprile, i
titoli di Stato greci come collaterale, in un'azione che Bloomberg ha definito "l'aver ormai passato il Rubicone".
La scelta, se confermata, darebbe una
boccata d'ossigeno, probabilmente vitale, per molte economia dell'Eurozona che hanno
un altissimo rischio di downgrade, a iniziare dall'Italia.
La
revisione del rating italiano BBB (outlook negativo) di S&P Global Ratings è attesa venerdì e, sebbene il Paese dovrebbe reggere, "
spingerebbe il debito di molti altri emittenti italiani - legati al rating del loro paese - nella spazzatura", creando un
circolo vizioso nel sistema bancario con "debiti inammissibili per l'uso come garanzia con la BCE".
Il problema non sarebbe solo italiano vista l'
alta esposizione debitoria dei cosiddetti "fallen angels" (società soggette a probabili downgrade del rating) europei, stimati da Bloomberg a
200 miliardi in tutta Europa.
"C'è poco che la BCE può fare per evitare i declassamenti ma può ammorbidire l'impatto", prosegue Bloomberg, definendo la mossa sì rischiosa ma fondamentale in questi "tempi davvero pericolosi per l'economia. Dovremo solo ripiegare sulla
speranza che si tratti di misure temporanee fino a quando il mondo non si riprenderà".