(Teleborsa) -
PIL italiano giù del 10% nei primi due trimestri e un
fabbisogno di liquidità per le imprese di
57 miliardi con fine epidemia a giugno,
138 miliari qualora la crisi si prolungasse fino a dicembre. M
arcella Panucci, Direttrice generale di Confindustria, in audizione al Parlamento sul Decreto Liquidità, snocciola i numeri della crisi economica seguita all'epidemia da Coronavirus in Italia, elaborati dal Centro Studi del'organizzazione rappresentativa degli industriali. "Di questi, 31 miliardi sono relativi alle piccole e medie imprese nello scenario migliore, 75 miliardi in quello peggiore", spiega Panucci.
Per Confindustria il
Dl Liquidità rappresenta un "intervento
necessario e nel complesso
condivisibile, anche se
ancora insufficiente rispetto all'impatto pesantissimo, e senza precedenti nella storia moderna del Paese, che la pandemia sta provocando sul tessuto produttivo italiano", sottolinea la direttrice generale. La proposta di Panucci è quella di
accelerare l'iter di approvazione delle garanzie mediante un meccanismo di
autocertificazione da parte delle imprese, con conseguente assunzione di responsabilità, "anche penale", sia per quanto riguarda i requisiti di accesso, sia la destinazione delle risorse ottenute.
Servono inoltre altri 5 miliardi di euro per rimpinguare il
Fondo di Garanzia per le PMI in modo tale da "assicurarne la continuità e da consentirgli di coprire tutte le domande che arriveranno. In questi giorni – spiega Marcella Panucci – si sta osservando un
flusso rilevante di domande a valere sulla misura che prevede la concessione di garanzie al 100% a professionisti, lavoratori autonomi e PMI per finanziamenti fino a 25mila euro. Sarà comunque necessario che il Fondo
disponga di risorse sufficienti per coprire tutte le operazioni, anche quelle di imprese più strutturate e per importi garantiti fino a 5 milioni di euro".
Altro punto caro a Confindustria è il
Debito della pubblica amministrazione: "è indispensabile una decisa
accelerazione dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni per sostenerne la liquidità e rafforzarne la struttura finanziaria". Secondo i dati dell'ultima relazione annuale di Banca d'Italia dello scorso maggio, le P.A. avevano
53 miliardi di debiti verso le imprese fornitrici "al primo posto tra le P.A. europee". Panucci ha quindi ricordato che che cause sono
tempi di attesa troppo elevati e i ritardi dei pagamenti, soprattutto in alcune aree del paese, proponendo già dal prossimo Decreto Legge una
qualche forma di compensazione: "occorre ragionare su un adeguato mix di misure, che passi anche attraverso strumenti volti a compensare le perdite che si genereranno a causa della contrazione delle attività economiche". Proposta anche un'accelerazione nell'utilizzo dei crediti di imposta e tempi più celeri per il recupero crediti, "specie quelli Iva".