(Teleborsa) - Nella
fase due dell'epidemia da Covid 19 sarà fondamentale
"fare sistema", ovvero avviare forme di concreta collaborazione pubblico-privato ma anche tra le parti sociali. Dal problema della mobilità a quello di assicurare opportuni presidi sanitari sia di
monitoraggio (tamponi, test sierologici affidabili) e
prevenzione (mascherine, sanificazione, anche ambientale) che di intervento in caso di emergenza, ed anche un rapporto non conflittuale tra impresa e sindacato nella gestione di situazioni che per loro natura escono dall'ordinarietà. A dirlo il Vicepresidente vicario nazionale di
Unioncamere Andrea Prete in audizione alla decima Commissione del Senato.
La collaborazione pubblico-privato dovrebbe vedere anche l"'estensione dell'area dei protocolli condivisi, della definizione di norme e standard che per loro natura incorporano valori, più che l'imposizione di norme cogenti, da riservare, ed applicare con il massimo rigore nel caso degli arbìtri più evidenti e pericolosi, riconoscendo a tali protocolli la condivisione della
responsabilità per la salvaguardia degli standard di sicurezza ed evitando che tale responsabilità gravi solo sull'impresa". In questa
emergenza di " positivo c'è il
cambiamento del rapporto con la tecnologia, in particolare con il digitale. Una full immersion forzosa nello
smart working, nell'
e-commerce, nelle videoconferenze, nel web e nei social che - di fatto - ha cambiato la nostra vita.- Sono individuabili - ha concluso - due grandi direttrici d'azione per le Camere di commercio, in particolare, nella cosiddetta
"Fase 2": quella del dialogo con le istituzioni e le categorie a livello territoriale e a livello nazionale di raccordo con il Governo e con le istituzioni europee e quella dell'intervento
attraverso nuovi servizi ed iniziative".