(Teleborsa) -
"L'unica condizione legata alla linea di credito
anti crisi pandemica del MES sarà che il denaro fornito sia utilizzato per spese relative al settore
sanitario, ai suoi costi diretti e indiretti", e
"non ci sarà nient'altro, neanche in seguito" in termini di sorveglianza finanziaria speciale; all'Italia, se deciderà di richiederlo, il prestito con scadenza a 10 anni a tassi d'interesse prossimi allo zero permetterà di risparmiare
"7 miliardi di euro". A ribadirlo il
Direttore del Mes, Klaus Regling, in un'intervista rilasciata alle maggiori agenzie di stampa di Italia, Germania, Spagna, Olanda e Francia (Ansa, Dpa, Efe, Anp, Afp,), pubblicata nella sua versione integrale inglese sul sito web del
Fondo salva Stati.I fondi Mes "
sono in un certo senso anche 'soldi sicuri', perché non scapperemo nella prossima crisi. Abbiamo messo fondi in Spagna prima, in Irlanda, Portogallo. E i Paesi lo sanno che i nostri soldi sono sicuri, siamo i creditori maggiori, non li ritireremo se c'è un grande problema", ha osservato Regling. Quindi, ha aggiunto,
"è affidabile ed economico. Questi sono i vantaggi. Ma ogni Governo deve decidere da solo se vuole fare richiesta oppure no". Per quanto riguarda il
monitoraggio, questione rispetto alla quale si continua a discutere, il Direttore generale ricorda che "la Commissione ha detto molto chiaramente in una lettera firmata dal Commissario
Gentiloni che
non ci sarà un monitoraggio speciale", ma "farà quello che fa sempre con tutti, si chiama sorveglianza ed è nel Trattato. Non ha niente a che fare con la crisi di oggi. Guarderà alla
situazione di bilancio di tutti gli
Stati, ma il fatto che un Paese chieda il sostegno della
linea Mes non porterà a monitoraggio o missioni aggiuntivi".